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IN DIECI ANNI

Cremazioni quadruplicate: ora sono 4.800 ogni anno

I tempi di attesa sono di due o tre giorni. Ormai un funerale su due si conclude al Polo di via dei Cipressi

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

16 Dicembre 2023 - 05:15

Cremazioni quadruplicate: ora sono 4.800 ogni anno

Il polo per la cremazione

CREMONA - In 10 anni le cremazioni nell’impianto cittadino sono quadruplicate, passando da una media di 1.200 a 4.800 ogni 12 mesi. A fornire i dati è Aem Cremona, che gestisce il polo per la cremazione adiacente al cimitero, a cui fanno riferimento non solo i cremonesi, ma tutta la provincia. Non ci sono infatti altri forni a livello territoriale.

«Nel periodo della pandemia, il Covid aveva messo a dura prova questo impianto. Ma le scelte operate con lungimiranza hanno portato ad un netto miglioramento in previsione anche di emergenze», sottolinea il Dg di Aem Marco Pagliarini. «Questo incremento è dovuto anche alle scelte dei discendenti di defunti che vengono riesumati dopo decenni. Preferiscono far cremare i resti, piuttosto che lasciarli negli ossari. Questo incide per il 45% dell’incremento della pratica. Per parte nostra, lavoriamo anche con una particolare attenzione all’ambiente».

I tempi di attesa per i defunti sono circa due o tre giorni al massimo. Più tempo per i resti derivanti da estumulazioni: fino a dieci giorni. L’inverno è il periodo con maggio richiesta. In collaborazione con So.Crem, la società per la cremazione, l’Azienda ha intenzione di migliorare l’accoglienza delle sale dove è possibile dare l’ultimo saluto al proprio caro.

A proposito di interventi nell’area, lo stesso Comune di Cremona ha elaborato un progetto firmato dall’architetto Giovanni Donadio del settore Gestione Territorio: si tratta del giardino delle Rimembranze che dovrà essere realizzato nel cimitero maggiore nell’area boschiva fra i due grattacieli, proprio vicino al polo della cremazione.

Il progetto ha già avuto l’approvazione anche della Sovrintendenza beni architettonici. Al momento, vanno trovati i fondi, con una spesa preventivata di 70mila euro. In vista del 2024 si dovrà anche affrontare il tema della dispersione delle ceneri.

«Abbiamo intenzione — sottolinea la presidente So.Crem. Rosangela Locatelli — di promuovere nel 2024 un ulteriore incontro per approfondire questa tematica che non gode nemmeno di un forte supporto legislativo. La legge nazionale 130 del 30 marzo 200 è poco incisiva e la regolamentazione lasciata alla Regione, ma anche ai singoli comuni non permette un’applicazione chiara ed omogenea della normativa sul territorio».

Il boom di cremazioni degli ultimi anni è confermato da più parti anche dagli stessi addetti ai lavori. Riguarda il territorio provinciale, così come quelli limitrofi. Un cambiamento di mentalità che si è progressivamente affermato soprattutto nelle nuove generazioni. Innegabile che la tipologia di legno del cofano funebre e il posto in una nicchia all’interno del cimitero non rappresentino più quel valore aggiunto che molti ricercavano. Nel caso poi in cui non ci sia una tomba di famiglia, la scelta di questa pratica è ancora più alta, una decisione che viene presa in vita dalla stragrande maggioranza delle persone. Secondo gli addetti, circa il 50% dei funerali si conclude con la cremazione. Influisce il risparmio economico. Vengono evitati i costi del seppellimento in cimitero, che superano mediamente la spesa standard di un funerale.

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Commenti all'articolo

  • presario

    16 Dicembre 2023 - 11:40

    Sempre di più persone che tengono le ceneri in casa ..... il comune non rileva il problema ma chi tiene le ceneri in casa è anche per non pagare il loculo. I comuni devono concedere di inserire anche più ceneri nei loculi non un solo defunto. se la moglie tiene in casa le ceneri del marito, di fatto vieta la visita al defunto da parte dei famigliari del marito.

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