L'ANALISI
12 Dicembre 2023 - 16:09
(Foto ANSA)
CICOGNOLO - Quattro cittadini stranieri intossicati da monossido di carbonio e trasportati all’ospedale Maggiore di Cremona e da lì immediatamente sottoposti al trattamento nella camera iperbarica di Fidenza. Per due di loro il quadro clinico, inizialmente, era molto serio. Poi la situazione è migliorata.
Il fatto è successo oggi ed è stato scoperto intorno a mezzogiorno, nell’alloggio al primo piano di via Cadorna a Cicognolo, dove sono ospitati alcuni rifugiati, alcuni di nazionalità pakistana, a cura della cooperativa sociale Il Sentiero di Cremona.
Nella residenza vivono in tutto sette persone. Sulle cause dell’intossicazione dovranno essere effettuati accertamenti, ma stando a quanto è emerso la causa sarebbe da far risalire al distacco di un tubo di scarico della caldaia, che ha provocato la diffusione del monossido. Un gas inodore che provoca all’inizio sonnolenza, fino alle conseguenze più gravi e anche al decesso.
I due stranieri che vivono al pian terreno non sono stati interessati dalla intossicazione, mentre qualcuno ha avvertito il problema al primo piano, collegato con una scala a chiocciola al pianterreno, e ha lanciato l’allarme. Sul posto sono giunti i mezzi mobilitati dal 118, autoambulanze e i vigili del fuoco di Cremona che hanno effettuato le misure rilevando la presenza del monossido. Sul posto anche l’agente scelto Nicoletta Gassi della Polizia locale di Pieve San Giacomo con cui il Comune di Cicognolo ha una convenzione.
Dopo le prime cure sul posto, i rifugiati sono stati condotti all’ospedale Maggiore di Cremona. La situazione è apparsa grave per due giovani, mentre per gli altri due le conseguenze del cosiddetto ‘gas killer’ sono state meno pesanti, tanto che oggi stesso dovrebbero essere dimessi. I due che hanno accusato di più l’intossicazione dovrebbero essere invece sottoposti anche domani ad un nuovo trattamento in camera iperbarica.
La polizia locale sta cercando di ricostruire la esatta dinamica dei fatti. L’allarme dovrebbe essere stato lanciato da uno dei ragazzi che vivono al primo piano dell’alloggio e che questa mattina si è regolarmente recato al lavoro. Segno che la diffusione del monossido dovrebbe essere avvenuta nel corso della mattina.
Al rientro dal lavoro, il giovane ha trovato i quatto compagni, che non lavorano e che quindi sono rimasti in casa, che non stavano bene e ha chiesto aiuto.
Resta da capire come mai il tubo di scarico della caldaia non fosse a posto. Aspetti che potranno essere chiariti anche grazie all’ausilio del tecnico chiamato a verificare la funzionalità dell’impianto di riscaldamento.
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