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CREMONA. LA COMMEMORAZIONE

"L'avvocato e amico Sgargi persona generosa, allegra, amante della vita”

Non riesce a trattare le lacrime l’avvocato Gian Pietro Gennari in una gremita aula penale del Palazzo di giustizia

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

12 Dicembre 2023 - 13:38

"L'avvocato e amico Sgargi persona generosa, allegra, amante della vita”

CREMONA - “Dirò subito che, a mio sommesso avviso, l’opera professionale di Giuseppe Sgargi è riassunta in due qualità: solida preparazione giuridica e capacità di analisi della questione da trattare”. Non riesce a trattenere le lacrime l’avvocato Gian Pietro Gennari, collega e amico dell’avvocato Sgargi scomparso l’11 novembre scorso, all’età di 70 anni. Si commuove, Gennari, oggi, nel giorno della commemorazione nella gremita aula penale del Palazzo di giustizia. Nel primo banco, la moglie Alda, le figlie Monica e Marta, che hanno seguito le orme del padre. E’ commosso l’avvocato Massimo Tabaglio che ricorda l’amico Sgargi, “una persona generosa, allegra, amante della vita”.

Gennari ripercorre la storia professionale del collega, l’inizio di “una carriera insieme”. “Come molti avvocati della sua generazione, la mia generazione, viene attratto dal diritto penale cui si applica con successo, ma poi vira decisamente verso il diritto civile, dove ha modo di mettere a frutto le sue migliori doti: una ferrea memoria e la capacità di analisi della situazione che gli si propone". Doti che Sgargi “affinerà nel praticare il gioco degli scacchi che, unitamente all’amore per la lettura, costituiranno i suoi passatempi preferiti. Rifugio, quella lettura, che condividevo con lui. Quando ci si incontrava, non mancava mai la domanda: ‘Cosa stai leggendo di bello?’”.

Gennari e Sgargi hanno condiviso una parte del loro percorso professionale, “quello degli inizi, quando, unitamente al compianto avvocato Roberto Balestreri, abbiamo svolto il ruolo di vice pretori onorai: un periodo altamente formativo per il nostro bagaglio professionale, ricco di appassionate discussioni sui problemi che affliggevano e, purtroppo, ancora affliggono l’esercizio della giurisdizione con l’inevitabile disillusione delle aspettative”.

L’amico Gennari tratteggia l’uomo Sgargi: “Ha ben seminato negli affetti familiari, una famiglia unita che gli è sempre stata accanto durante il lungo periodo della malattia, aiutandolo a combattere. Ha ben seminato nelle amicizie, nella professione non solo per l’attestazione di stima che gli hanno tributato i clienti, ma perché ha saputo trasmettere alle figlie, Monica e Marta, la passione per la nostra professione ricca di triboli, di notti insonni e, spesso, avara di soddisfazioni. Ma l’abbiamo scelta, bisogna continuare…”.

sgargi

L’avvocato Tabaglio torna all’11 novembre scorso, “quello stramaledetto giorno in cui ho ricevuto la notizia. ‘Perché te nei sei andato così, senza nemmeno salutarmi?’. Avevamo sempre parlato. Carattere estroverso, nell’ambito familiare è stato fortunato, attorniato da una famiglia meravigliosa: la moglie Alda, le figlie Monica e Marta e tutti i nipoti. I miei rapporti personali con Beppe sono stati meravigliosi. Abbiamo iniziato la strada insieme, abbiamo fatto il concorso da cancellieri all’inizio, quindi la pratica forense e poi siamo arrivati, finalmente, a fare quello che ci eravamo prefissi con determinazione: abbiamo raggiunto il traguardo. Ma non è tutto, perché al di là del rapporto professionale, ci sono stati momenti belli con Beppe. Momenti di viaggio, di vacanza, di pranzi in cui si scherzava. Emergeva la sua spiccata volontà di voler vivere la vita. Aveva una personalità bellissima".

Tabaglio conclude con un “ciao al mio amico fraterno e sincero. Non ti dimenticherò mai, sarai ricordato per sempre, perché sono le persone come te ad avere dato un importante valore al passato trascorso insieme. Mi mancherai, ci mancherai, buon viaggio”,

Il giudice Francesco Beraglia parla a nome del Tribunale. “Il Tribunale – dice - si unisce al commosso ricordo degli avvocati Gennari e Tabaglio, esprime la sua sentita partecipazione al dolore della famiglia . E ringrazia tutti per la partecipazione”. Evidenzia la “sensibilità del Foro di Cremona che continua a perpetrare la tradizione, importante e nobile” di commemorare i colleghi scomparsi , “un momento anche di carattere personale che, secondo me, rappresenta un sintomo di salute del Foro e di grande qualità”.

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