L'ANALISI
01 Dicembre 2023 - 05:30
L'intervista a Greta Beltramino
CREMONA - I pascoli naturali del territorio ibleo e le campagne torinesi a due passi dal parco del Po. Due ecosistemi agro-zootecnici ai capi opposti dello Stivale — dalla ‘suola’ al ‘risvolto’ — a confronto ieri mattina sul palcoscenico dell’Area Eccellenza Italiane allestita da Confagricoltura Lombardia, Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, Fris.Ital.I, Ferraroni Mangimi e Consorzio Grana Padano.
Da un lato Gianni Campo e Rosario Tumino, portavoce della delegazione ragusana che partecipa per la prima volta alle Mostre Zootecniche Internazionali di Cremona. E dall’altro Greta Beltramino, 19 anni, erede di una dinastia di allevatori piemontesi che può vantare una bacheca ricca di trofei, collezionati ai Dairy Show più prestigiosi al mondo. Traiettorie anagrafiche e geografiche differenti che convergono a CremonaFiere per esprimere antichi saperi contemporanei nella comune connessione emotiva con il ring di CremonaFiere, dove, fino a domani sera, sfilano le campionesse della genetica bovina.
«Dopo 35 anni da visitatore delle Fiere Zootecniche, porto finalmente i miei capi sull’arena cremonese — racconta Campo —. Io e i colleghi ragusani abbiamo affrontato un viaggio di 1.400 chilometri. Una vera impresa».
Le quattordici bovine partite dalla Sicilia sono approdate nella città del Torrazzo al termine di un ‘pellegrinaggio’ durato ben 27 ore, compresa una tappa di ristoro in un allevamento nel cuore del Frusinate.
«Un po’ come Annibale con gli elefanti — scherza Campo —. Faticaccia a parte, siamo molto felici di partecipare a una competizione di grande prestigio: è la nostra Champions League. E noi siamo qui per provare a portarci a casa almeno una coccarda».
Perché il riconoscimento del ring cremonese può valere una carriera.
Da una generazione all’altra, a Penisola ribaltata: Beltramino si è diplomata pochi mesi fa e, ora, è iscritta alla facoltà di Produzioni e gestione degli animali all’università di Torino. «Ma frequento Cremona praticamente da quando sono nata — dice la giovane piemontese —. La vita da allevatrice scritta nel destino? La passione è un patrimonio familiare condiviso, ma la mia è una scelta fortemente voluta e pienamente consapevole. Questa splendida professione regala emozioni ineguagliabili».
L’allevamento di Buriasco presenta undici capi sull’arena allestita nel Padiglione 3 della Fiera, oltre ad altri due inseriti nel catalogo dell’asta zootecnica: «Cremona vuol dire tradizione, know how e spettacolo — spiega l’allevatrice —. Abbiamo già potuto ammirare in gara bovine di altissimo livello, espressione dell’eccellenza della selezione genetica».
Per confermare la propria nomea e conquistare l’ennesima medaglia, la famiglia Beltramino, in queste ore, sta lavorando duramente nella stalla ‘apparecchiata’ in Fiera.
«Gli animali devono essere tirati a lucido — sottolinea Greta —: la tosatura esige gesti meticolosi e la preparazione della mammella richiede estrema cura nel rispetto di tempistiche precise. Probabilmente, però, l’impegno maggiore è indirizzato al benessere delle nostre splendide campionesse: per minimizzare il livello di stress sono necessarie sensibilità ed esperienza». Quelle che soltanto i grandi allevatori della straordinaria scuola zootecnica italiana sanno assicurare ai propri animali.
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