L'ANALISI
26 Novembre 2023 - 11:35
Tanti i giovani che hanno partecipato alla veglia diocesana guidata dal vescovo Antonio Napolioni
CREMONA - Ha lasciato il segno la veglia diocesana dei giovani, quest’anno realizzata in forma itinerante per le strade della città. L’evento, organizzato dalla Pastorale giovanile della Diocesi, si è svolto nel tardo pomeriggio di ieri alla presenza del vescovo Antonio Napolioni, che ha accompagnato e guidato i giovani in un evento nel quale ascolto e preghiera sono stati centrali, sulla scia del messaggio di Papa Francesco per la 38ª Giornata mondiale della gioventù (Gmg), ‘Lieti nella letizia’, il tema della serata. A ospitare l’inizio della veglia è stato l’oratorio di Sant’Ilario, dove, intorno alle 17,30, sono via via confluiti i partecipanti. Da lì lo spostamento nella vicina Sant’Agata quindi verso la Cattedrale, dove si è conclusa la veglia. Come spiega il sito della Diocesi di Cremona «quattro i passaggi della serata. Luoghi di speranza: proprio nell’oratorio di Sant’Ilario, già Monastero del Corpus Domini, poi caserma e che, al termine della seconda guerra mondiale, accolse gli ebrei liberati dai campi di prigionia. Parole di speranza: presso la chiesa di Sant’Agata, dove avverrà un momento di ascolto di un passo della Parola – il capitolo 12 della Lettera di san Paolo ai Romani – guidato da don Marco D’Agostino. Gesti di speranza: con i giovani in cammino verso la cattedrale, in un corteo di luci per le strade di Cremona. Il fondamento della speranza: è stata la tappa conclusiva in duomo, con un momento, animato dal coro Effatà di Calcio, di preghiera e adorazione eucaristica».
«In questo nostro tempo continuamente segnato da notizie e immagini di devastazione e di morte spiegano gli organizzatori – il Papa ha scelto un titolo per la 38ª Giornata Mondiale della Gioventù che sembra essere fuori luogo: ‘Lieti nella speranza’. Eppure proprio adesso è il tempo della speranza. Se non ora, quando? Proprio adesso la nostra speranza, fondata in Cristo e nella sua croce portata per noi e con noi, è capace, nonostante tutto, di farci lieti. Proprio adesso è urgente annunciare la speranza che sostiene nella fatica e nel dolore, ma è anche capace di motivare l’impegno e il coraggio di cambiare in meglio noi stessi e il mondo in cui viviamo».
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