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Suor Monia: "Le famiglie sono in difficoltà perché lasciate sole"

La suora ospite dell'appuntamento organizzato dal coordinamento cittadino di Forza Italia. Ha aperto i lavori Salini

La Provincia Redazione

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25 Novembre 2023 - 17:30

Suor Monia: "Le famiglie sono in difficoltà perché lasciate sole"

Francesca Morandi, suor Monia e Massimiliano Salini

CREMONA - Le famiglie sono in difficoltà perché lasciate sole. E poi il tasto caro all’area di Comunione e Liberazione delle scuole paritarie. Questi i due filoni su cui si è mossa suor Anna Monia Alfieri nel corso dell’incontro di di questa mattina sul tema della «Responsabilità educativa e libertà di scelta».

Moderato dalla giornalista de La Provincia Francesca Morandi, l’evento pubblico è stato organizzato dal Coordinamento cittadino di Forza Italia nei locali di Spazio Comune in vista delle prossime elezioni amministrative. Ha aperto i lavori Massimiliano Salini, parlamentare europeo, che ha ringraziato suor Monia «per l’impegno straordinario profuso in questi anni in difesa della libertà di scelta delle famiglie nel percorso educativo».

In una sala strapiena suor Monia ha risposto alle numerose domande della giornalista Morandi e del pubblico con la lucidità e chiarezza che la contraddistinguono. La religiosa ha evidenziato che le difficoltà delle famiglie italiane sono riconducibili alla solitudine nelle quali troppo spesso si ritrovano; alla mancanza di efficaci politiche famigliari di sostegno economico; e al peso della burocrazia che le opprime. La rete di relazioni che fino a qualche decennio fa sosteneva il loro compito (nonni, oratori, luoghi di aggregazione, associazioni) è sempre meno presente, rendendo più difficoltoso il compito di educare i figli.

Quanto al percorso educativo dei più giovani, Suor Monia ha sottolineato la necessità di ripartire dal merito e dalla difficoltà dei ragazzi di fare i conti con i propri insuccessi. «Un brutto voto a scuola — ha sottolineato la religiosa — serve per capire le proprie carenze e la direzione su cui si deve lavorare per migliorare e migliorarsi. Di fronte alla bocciatura del proprio figlio la strada non può essere il ricorso al Tar, ma l’aiuto alla comprensione dei propri limiti che devono essere superati con l’impegno personale. I genitori devono ricominciare a dire dei no, e i ragazzi devono misurarsi con l’esperienza del rifiuto, dell’insuccesso, e della competizione».

Suor Monia si è soffermata poi sul «pluralismo educativo», affermando che «il sistema scolastico italiano si regge su due gambe: le scuole pubbliche statali e le scuole pubbliche, cioè aperti a tutti, paritarie».

La relatrice ha citato un dato che ha definito allarmante: «Circa 200 scuole paritarie chiudono ogni anno perché non riescono a reggere i costi. Ogni studente costa allo Stato circa 7mila euro annui e — ha sottolineato — non è corretto che le famiglie che scelgono una scuola paritaria debbano pagare due volte: tramite le tasse e le rette. La mancanza di pluralismo educativo nel nostro Paese penalizza innanzitutto le fasce più povere della popolazione che oggi non godono della libertà di scelta. La concentrazione in classi numerose di studenti stranieri , magari di 20 diverse provenienze, rende estremamente difficoltoso il percorso di apprendimento e quindi una effettiva integrazione. La parità scolastica tutela innanzitutto i più poveri che hanno meno diritti e quindi meno opportunità. Per le famiglie più abbienti, invece, la scelta del percorso educativo per i propri figli non costituisce un elemento di difficoltà».

«Nella laicissima Francia le scuole paritarie ricevono dallo Stato le stesse risorse delle scuole statali. Ciò ha favorito una sana concorrenza tra gli istituti, migliorandone la qualità dell’insegnamento. Il monopolio scolastico, infatti, è sintomo di una democrazia in crisi, mentre il pluralismo educativo è sintomo di libertà da parte dei cittadini, qualunque sia la loro estrazione. È nei regimi dittatoriali che la scuola è esclusiva. Questo governo — ha continuato suor Monia — sta dimostrando attenzione sul tema, prevedendo nuovi stanziamenti alle scuole pubbliche non statali anche nella prossima legge finanziaria. Ci sono alcune Regioni (Lombardia e Veneto) che hanno introdotto nella propria legislazione il buono scuola o dote scuola con lo scopo di recuperare, almeno parzialmente, questa discriminazione tra cittadini. Altre regioni potrebbero seguire il loro esempio».

Al termine dell’incontro il commissario cittadino di Forza Italia Luca Ghidini ha ringraziato i relatori, gli intervenuti e Mara Sperlari — responsabile provinciale Azzurro Donna - dando appuntamento al prossimo incontro di metà gennaio sul tema della formazione professionale, ed in particolare delle Its Academy. Infine, il commissario provinciale Gabriele Gallina ha espresso apprezzamento per il percorso che il Coordinamento cittadino di Forza Italia sta conducendo in vista delle prossime elezioni amministrative.

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