L'ANALISI
02 Luglio 2013 - 16:55
Entro il 17 giugno scorso, la Icos, conduttore della ex colonia cremasca di Finalpia, trasformata da qualche anno in un albergo e in una casa per ferie, avrebbe dovuto pagare la propria parte di Imu (circa 40mila euro), cosa che non è avvenuta. A provvedere è stata dunque obbligatoriamente la Fondazione Opera Pia Marina Cremasca, in qualità di proprietaria della struttura.
Dopo la trasformazione di Finalpia in albergo di lusso, l’importo dell’Imu è lievitato, passando dai precedenti 8.000 euro agli attuali 90mila circa. Secondo un accordo scritto tra le parti, che risulta allegato al contratto, la differenza tra la cifra precedente e l’attuale è a carico del conduttore, mentre la Fondazione paga soltanto la quota relativa alla vecchia imposta. Non essendo parte integrante del contratto, il mancato pagamento dell’Imu non comporta la possibilità di rescissione dello stesso.
Il mancato rispetto degli accordi rischia di mettere in crisi la Fondazione, che si trova a dover sborsare questa somma, che invece sarebbe dovuta servire ad agevolare il soggiorno nella casa per ferie dei cittadini cremaschi appartenenti alle fasce più deboli.
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