L'ANALISI
21 Novembre 2023 - 08:37
Daniela Romiti, tesserata per il circolo Il Biliardo Soncino, sul gradino più alto del podio al primo mondiale femminile di stecca 5 birilli
SONCINO - Dai tavoli verdi del circolo Il Biliardo di Soncino agli internazionali di Hall in Tirol per coronare un grande sogno. Daniela Romiti ha scritto la storia nella stecca 5 birilli. In Austria, l’atleta tesserata per la società soncinese, di origine marchigiana di Fano, ha conquistato il primo Mondiale femminile di specialità. Un successo che è arrivato dopo il titolo continentale e l’italiano, in un anno da incorniciare. Il trionfo mondiale è stato un vero capolavoro, che è stato salutato anche dal presidente del Coni Giovanni Malagò, con i suoi complimenti espressi attraverso i canali social. «Le emozioni sono infinite – ha commentato Romiti – faccio quasi fatica a rendermi conto di quanto realizzato. È stato il primo mondiale femminile nella storia del biliardo e a livello di sensazioni non pensavo fosse così: ci sono giunta con la vittoria dell’Europeo, ma non credevo di arrivare a vivere emozioni talmente intense».
Eppure lei è abituata ai successi, il suo palmares sportivo è ricco di trionfi. Quali sono stati i più importanti ottenuti nella sua carriera?
«Oltre al Mondiale, c’è stato anche il titolo Europeo ottenuto in aprile in Turchia, poi quattro vittorie ai campionati italiani nel 2011, 2016, 2022 e quest’anno a giugno. Ho inoltre ottenuto un titolo regionale lombardo».
Come si è avvicinata al biliardo e come ha sviluppato la passione per questo sport?
«È iniziato tutto da ragazzina, con gli amici, giocando nei bar, dove era presente ovunque un biliardo, quello con le palline numerate e le buche. Ho iniziato per divertimento, ma mi ha appassionato sempre più e così da quel gioco sono passata alla specialità della stecca 5 birilli e non ho più smesso: sono ormai trent’anni che pratico questo sport».
Lei è marchigiana: com’è nato l’incontro con il circolo sportivo Il Biliardo di Soncino di cui è tesserata?
«Mi sono trasferita nel cremasco da poco più di un anno e quando sono arrivata ho cercato in zona una sala biliardi: mi è stato indicato il circolo di Soncino affiliato alla Federazione e così ho iniziato a giocare con loro».
Quante ora dedica di allenamento alla settimana?
«Da quando mi sono trasferita, per motivi di lavoro, riesco a dedicare all’allenamento un po’ meno tempo rispetto a prima, quando l’impegno riservato era quasi tutti i giorni. A ogni modo, appena posso prendo in mano la stecca».
Quali sono le caratteristiche richieste da questo sport?
«Serve preparazione fisica, ovvero l’allenamento, perché basta poco per perdere la sensibilità nei colpi durante il gioco, o le forze, come si dice nel gergo biliardistico. Poi c’è la concentrazione che è la base di tutto. È importante avere il controllo delle emozioni in gara, riuscire a contenerle. Buona parte dell’impegno richiesto per il biliardo è a livello mentale».
Ci sono anche colpi che vengono studiati?
«Ci sono una serie di punti, i diamanti in gergo, sui bordi del tavolo che servono per fare conteggi e tiri di sponda. In ogni colpo c’è geometria, ma c’è anche astuzia, con l’attacco, la difesa, il limitarsi per colpire il tiro successivo».
Quali sono i suoi prossimi obiettivi?
«Il più prossimo potrebbe essere il mese prossimo una gara di goriziana, la nove birilli, in Valle d’Aosta, ma l’obiettivo primario per me è l’Europeo del prossimo anno».
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