L'ANALISI
LA STORIA
21 Novembre 2023 - 05:30
Filippo Buonfantino, 26 anni, ieri mattina sul treno
CREMONA - Non certo il modo migliore per cominciare una nuova esperienza di lavoro, seppur legata ad un impiego che già lo vede impegnato da alcune settimane. Ieri mattina alle 10, Filippo Buonfantino, 26enne che vive in città, avrebbe dovuto presentarsi nell’ufficio di Eataly a Milano per il suo apprendistato per il ruolo di store manager. Come altre centinaia di cremonesi è salito sul diretto 2158 delle 7,30 per Milano Centrale. «Per il mio primo giorno in ufficio pensavo che due ore e mezza di margine fossero più che sufficienti, invece è andata male. Siamo rimasti bloccati oltre un’ora a pochi minuti da Rogoredo, per la rottura di un cavo della linea elettrica, che ha anche colpito e crepato il vetro del locomotore del nostro treno».
Un viaggio da incubo, che ha costretto Filippo e gli altri passeggeri ad un maxi ritardo. «Il personale di bordo non ha colpe, erano dispiaciuti quanto noi – ha proseguito il giovane pendolare –: siamo ripartiti che erano quasi le 11, ma il treno non ha concluso il viaggio programmato. Non ha raggiunto il capolinea di Centrale».
I passeggeri cremonesi sono rimasti a bordo in aperta campagna senza poter scendere dai vagoni, per ragioni di sicurezza. «Ho avvisato al lavoro e ovviamente hanno capito la situazione – ha concluso il 26enne –: come me altre centinaia di persone hanno subito dei disagi molto pesanti. Credo che appena potrò mi trasferirò direttamente a Milano, almeno affittando una stanza. Fare avanti indietro con il treno con l’attuale situazione della linea e dei convogli, significa rischiare ogni volta di restare in balia di problemi tecnici, guasti e conseguenti ritardi e cancellazioni».
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