L'ANALISI
02 Luglio 2013 - 11:51
Il consiglio comunale di lunedì 1 luglio
CREMONA - Dopo la battaglia, dura e dalla quale la maggioranza di centrodestra è uscita con le ossa rotte, in consiglio comunale per l’approvazione della Variante del Piano di governo del territorio, trapelano alcune indiscrezioni. Da voci non confermate e interne alla Lega, il sindaco Oreste Perri e Claudio Demicheli, prima del voto, avrebbero contattato i vertici del Carroccio per avere il loro appoggio. In consiglio comunale, comunque, Italico Maffini (Lega) si è opposto al polo commerciale di via Mantova.
La Variante al Pgt è comunque passata, ma ricordiamo che sul polo commerciale Domenico Maschi, consigliere delegato al commercio e Andrea Vacchelli hanno vitato contro. E tra le fila della maggioranza Carlalberto Ghidotti, Giorgio Everet, Giacomo Zaffanella, Michele Ceresa e Roberto Vitali si sono astenuti. Un fatto che ha gettato la maggioranza nel caos.
Sulla questione Pgt è arrivato anche il commento del Partito democratico. "In Consiglio Comunale - ha detto il capogruppo Maura Ruggeri - tante cose che non vanno, di questo Pgt, rilevate anche dalla Regione e dalla Provincia sono passate sotto silenzio, decisioni pesanti come quelle di concedere ulteriori aree per lo sviluppo di insediamenti produttivi a ridosso delle abitazioni, ad esempio, sono state difese senza batter ciglio dalla maggioranza. Con gli emendamenti presentati dal Partito democratico, tuttavia, è andato platealmente in scena quello che la giunta temeva e cercava di nascondere con il goffo tentativo di discutere le osservazioni al Pgt a porte chiuse: la rottura con le categorie del commercio tra i principali sponsor del sindaco Perri in campagna elettorale" E in particolare sul tanto discusso polo di via Mantova. "Incomprensibile la resistenza della Giunta Perri sul nuovo polo commerciale di via Mantova, che si aggiunge alle quote di commerciale già previste presso la cittadella dello sport e presso la ex Scac, incomprensibile perchè in aperta contraddizione con quanto la stessa maggioranza va da tempo sbandierando sulla necessità di investire sul commercio in centro storico e di puntare sulla qualità urbana come elemento di attrazione economica. Questo spacca politicamente una maggioranza traballante che, attraverso il voto sull'emendamento Pd, lancia pesanti avvertimenti interni, attenta però a non rompere troppo gli equlibri (le astensioni si conteggiano come voti contrari) e che, nella minaccia del 'tutti a casa', trova, come sempre, la ragione fondamentale della sua ricomposizione". Infine una precisazione sulle assenze giustificate del Pd. "Il Pd ha fatto la propria parte con coerenza, le assenze di tre consiglieri, peraltro giustificate ed annunciate con largo anticipo, non avrebbero comunque cambiato l'esito del voto, la cui responsabilità è da ascriversi totalmente alla maggioranza".
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