Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CASALMAGGIORE

Caso reperibilità, la Corte d'Appello accoglie il ricorso dell’Asst di Cremona

L'azienda era stata sconfitta in primo grado dagli infermieri professionali dell’ospedale Oglio

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

07 Novembre 2023 - 05:25

Caso reperibilità, la Corte d'Appello accoglie il ricorso dell’Asst di Cremona

CASALMAGGIORE - Torna sotto i riflettori la vicenda dei turni di pronta disponibilità al pronto soccorso nei giorni feriali in orario diurno, avviata sin dal 2020. La Corte d’Appello di Brescia - sezione Lavoro ha infatti accolto il ricorso dell’Asst di Cremona, che sul tema era stata sconfitta in primo grado dagli infermieri professionali dell’ospedale Oglio.

La contestazione all’Asst era stata mossa in relazione all’uso della reperibilità per i trasporti programmati nei giorni diurni e feriali. Sotto accusa era finito un protocollo organizzativo che assegnava, al personale infermieristico in turno di lavoro ordinario del Pronto soccorso, «i trasporti programmati per esami o consulenze, anche per conto di altri reparti dell’ospedale». Secondo gli infermieri la possibilità doveva esistere solo per i giorni festivi e in orario notturno, non per i giorni feriali e in orario diurno. I diciannove infermieri professionali, assistiti dalla Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori, nel 2021 avevano intentato causa lamentando «la sistematica violazione da parte dell’Asst dell’articolo 28 del contratto collettivo nazionale del Comparto sanità», che disciplinava il servizio di pronta disponibilità.

Il ricorso era stato definito «parzialmente fondato» dal giudice del lavoro Giulia Di Marco che ha dichiarato «l’illegittimità della pianificazione del servizio di pronta disponibilità, perché in contrasto con l’articolo 28 del contratto collettivo» — secondo cui, appunto, il servizio di pronta disponibilità va limitato, di norma, ai turni notturni e ai giorni festivi — e ha ordinato all’Asst di «astenersi per il futuro dal reiterare la medesima illegittima pianificazione». Il giudice di secondo grado, riformando in parte la sentenza del Tribunale di Cremona, ha accolto il ricorso promosso dall’Asst di Cremona, assistita dall’avvocato Cristina Soma, e ha ritenuto «conforme a norma contrattuale la disciplina delle pronte disponibilità nel tempo regolata dall’Asst anche a seguito di confronto sindacale».

Ora cosa faranno gli infermieri? Stefano Lazzarini, segretario provinciale della Fials-Confsal, sigla sindacale che li sta assistendo, spiega che «per ora non c’è l’intenzione di ricorrere in Cassazione, anche perché l’Asst sta rispettando il dettato della sentenza di primo grado. Abbiamo notato, anche per altri reparti, un atteggiamento più morbido. Il giudice relatore della Corte d’Appello Antonio Matano per sostenere che l’Azienda era in regola si è appellato al comma 14 dell’articolo 28 secondo cui “Le aziende ed enti potranno valutare eventuali ulteriori situazioni in cui ammettere la pronta disponibilità, in base alle proprie esigenze organizzative”. Ma quella disciplina contrattuale non è più valida e in più il nuovo contratto non contempla più quell’articolo». Lazzarini aggiunge che «se l’Azienda continuerà a mantenere quanto sta facendo adesso non c’è intenzione di fare il ricorso. Abbiamo tempo sei mesi dalla sentenza. Se dovessero cambiare le cose, avvieremo una nuova causa, ma senza fare ricorso in Cassazione. Prendendo un’altra strada».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400