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CREMONA. IL CORDOGLIO

Giorgio Bodini: vigile con il dono dell'ascolto

Cappella gremita all’ospedale Maggiore per l’ultimo saluto al 61enne, stroncato da un infarto sabato scorso, dopo aver fatto footing sugli argini di Castelvetro Piacentino

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

31 Ottobre 2023 - 14:18

Giorgio Bodini: vigile con il dono dell'ascolto

CREMONA - Il labaro del Corpo della Polizia Locale di di Cremona dove ha prestato servizio per più di 40 anni. Il labaro del Comune di Polesine Zibello dove da tre era comandante. Adagiati sulla bara, la sua fotografia che lo ritrae, fiero, in divisa, i suoi due cappelli, un cuscino di rose e calle bianche. Il picchetto d’onore, i colleghi di una vita, molti di loro in pensione, i tanti amici. Le lacrime. Molte lacrime versate oggi nella cappella gremita dell’ospedale Maggiore per l’ultimo saluto a Giorgio Bodini, 61 anni, stroncato da un infarto sabato scorso, dopo aver fatto footing sugli argini di Castelvetro Piacentino. Qui abitava con la moglie Simona, colta da malore in mattinata nell’abitazione, ora ricoverata in ospedale. Una folla abbraccia il figlio Stefano, la sorella Paola, i familiari. Il pensiero corre all'anziana, amatissima, mamma Adele  e all'adorata Simona. "Simona certamente avrebbe voluto essere presente. Confidiamo che Giorgio preghi anche per lei", annuncia don Marco Genzini, cappellano dell’ospedale. Gli sono accanto don Gianni Regolani, da 40 anni parroco di Zibello, e il diacono don Cesare.

"Noi non siamo mai preparati nelle varie situazioni della vita, perché un po’ per la frenesia, ci sono mille cose da fare", sottolinea don Gianni. Nell’omelia dice: "In questo mestiere o missione di Giorgio c’è una parola molta bella: vigile. Un vigile. Noi dobbiamo essere vigili. Il vigilare. Come un papà e una mamma vigilano sulla vita del loro bambino, così le autorità, così chiunque vuole essere autorità, deve vigilare, stare attento, aiutare gli altri a vigilare, perché la strada sia sempre una sicurezza. Ecco, Giorgio vigilava così nei nostri paesi. Una presenza discreta, semplice, cordiale. Tutte le volte che ci incontravano per la strada, io in bicicletta, lui in macchina, c’era questo saluto cordiale. E’ quasi un sentirci tutti utili per fare un qualcosa per gli altri, un qualcosa per la società: la vita di ogni uomo dovrebbe essere così. L’incontro con lui ci fa ricordare tante cose. L’importante è continuare a ricordarlo".

Piange Massimo Spigaroli, sindaco di Polesine Zibello (comune di poco più di 3 mila anime), arrivato in chiesa con il comandante della stazione dei carabinieri Beniamino Coduti. Si scusa per l’emozione: "Mi sono scritto due cose che mi sono uscite dal cuore". Le legge: "Caro Giorgio, ricordo benissimo il primo giorno in cui ci siamo incontrati, quella bella chiacchierata da subito amichevole, dove ti ho raccontato la nostra piccola comunità, la nostra paura per il grado che ricoprivi, la pianificazione delle cose da fare, degli interventi, del come agire e come risolvere, il trovare la soluzione ad ogni problematica, stando vicino sia all’amministrazione che ai nostri cittadini, trovando sempre una soluzione diciamo ragionevole come penso sia giusto per il grado che ricoprivi. Vogliamo ricordarti con il tuo sorriso alle manifestazioni, davanti alle scuole oppure ogni mattina in giro sugli argini del fiume con la tua bella macchina, il tuo passaggio negli uffici. La tua grande passione: la corsa. Ma poi, sabato mattina, quella telefonata". La voce del sindaco si strozza in gola: "Quella telefonata agghiacciante, le lacrime, l’incredulità, lo sgomento: ‘Non è possibile’, E, poi, le telefonate incredule dei nostri cittadini, poi il mettere il nastro del lutto alle nostre insegne proprio per te. Che peccato. Porgo a Simona, ai parenti, le mie più sentite condoglianze, di tutta l’amministrazione , di tutta la mia comunità che era tanto vicina al nostro Giorgio".

Anche l’assessore alla Polizia Locale di Cremona, Barbara Manfredini, porta i saluti "di tutta la comunità della città di Cremona che ha visto Giorgio protagonista in tanti anni prima di approdare a Polesine Zibello. Porto i saluti del sindaco, di tutta la giunta, di tutti i cittadini. Abbiamo vissuto con grande commozione questo momento davvero inaspettato. Vogliamo ricordare Giorgio con i termini scritti sul labaro: fierezza, disciplina e bontà. Fierezza, perché l’appartenenza al Corpo della Polizia Locale per lui era davvero importante con tutti i valori, fiero di essere agente, poi ufficiale e poi comandante. Disciplina, perché seguiva tutte le regole nelle situazioni quotidiane. Bontà: la sua capacità di stare con la gente, di avvicinare le persone e di ascoltarle. Era davvero un uomo che trovava sempre le soluzioni giuste per tutti gli uomini e le donne che incontrava nei quartieri, durante il suo percorso quotidiano. Ora, con fatica, voglio portare la vicinanza a Simona, a tutti i parenti. E ricordarlo correre nei cieli, ora, per noi che ci guarda da lassù".

FOTO: FOTOLIVE/LEONARDO CALVI

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