Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

TRA SALUTE E SOLIDARIETÀ

La sanità dopo il Covid: «La comunità al centro»

Al convegno promosso dall’Avis focus sui nuovi presidi e sul ruolo del volontariato

Riccardo Rossi

Email:

rrossi@laprovinciacr.it

28 Ottobre 2023 - 18:34

La sanità dopo il Covid: «La comunità al centro»

CREMONA - Il periodo della pandemia da Covid-19 è stato senza dubbio un grande banco di prova, sia per il comparto sanitario che per l'universo del volontariato. È con questa premessa che l'Avis Comunale di Cremona, in collaborazione con Avis Regione Lombardia, ha organizzato il corso ‘Il ruolo di Avis in questi anni di pandemia da Covid’, che è stato presentato oggi all’Auditorium Osvaldo Goldani di Cremona. Un evento colto come occasione dall’Avis cremonese per celebrare i suoi novant’anni di attività che, a detta del responsabile scientifico Riccardo Merli, rappresentano «non solo un traguardo evocativo, ma la consapevolezza di una ricchezza umana, associativa e di valori che, con orgoglio, vogliamo mettere a disposizione della nostra cittadinanza cremonese».

Merli ha fatto gli onori di casa introducendo l'incontro, moderato dal dottor Massimiliano Viti (Immunoematologia e Medicina Trasfusionale) e passando la parola al sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti. «Penso che Cremona per l’Italia sia stata un modello per quanto riguarda la gestione della pandemia – ha affermato il primo cittadino –. Tuttavia, non siamo usciti migliori dalla pandemia, ma con una serie di ferite che dobbiamo elaborare». Entrando nel vivo del discorso, il sindaco ha portato l’attenzione sul concetto di comunità, che «si è costruito nella provincia di Cremona durante l'emergenza sanitaria a partire dalle persone. Individuo due categorie: la prima comprende i professionisti della sanità e quelli del sociale, la seconda i caregiver, ovvero i familiari, i portatori di cura per le persone fragili. Il sistema sanitario deve muoversi verso la centralità della persona, perché la solitudine uccide più delle malattie, e la rete di relazione tra persone è la vera cura».


Un concetto ripreso anche dal dottor Angelo Pan, direttore del reparto Malattie Infettive dell’ospedale di Cremona, il quale, al termine di una lunga disamina tecnica sulla pandemia e su ciò che ha significato per la comunità scientifica, ha rimarcato l'importanza delle persone nel sistema sanitario: «I pazienti vanno aiutati a casa perché negli ospedali abbiamo più pazienti che posti disponibili. Sicuramente vivremo altre pandemie, probabilmente meno impegnative di questa, ma noi dovremo saperle gestire con umanità, a differenza del Covid che non ha avuto esattamente questo trattamento». Un’affermazione che mette a fuoco anche un altro tema, ovvero quello della disponibilità di spazi del settore sanitario.

«La modificabilità e l’elasticità che possiede un ospedale per adattarsi alle necessità è diventato un requisito fondamentale con la pandemia – ha affermato il sindaco Galimberti, ricordando che con il Covid alcuni reparti degli ospedali hanno dovuto essere smantellati per garantire posti letto ai contagiati –. L’ospedale era considerato l’unico punto di accesso alla sanità durante la pandemia, e questo l’ha messo in crisi. Ma c’erano altri luoghi di accesso, ovvero le Rsa e, soprattutto, le case delle persone, dove sono avvenuti drammi ma anche momenti di salvezza».

Galimberti chiude con una considerazione riguardo il nuovo ospedale: «Con la pandemia abbiamo capito che la vecchia struttura non basta e quella nuova non deve essere considerata solo come delle mura aggiuntive. La casa di comunità di San Sebastiano, quando aprirà, sarà un luogo riconoscibile per i cittadini, in cui troveranno persone che li ascolteranno e sapranno gestire il percorso di cronicità delle loro patologie».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400