Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

LA CITTÀ DELLA MUSICA

La Corea del Sud e Cremona unite nel nome della scienza

Il Laboratorio Arvedi protagonista delle relazioni culturali fra Italia e il paese del Sud Est asiatico

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

19 Ottobre 2023 - 05:25

La Corea del Sud e Cremona unite nel nome della scienza

Foto di gruppo dopo la conferenza tenuta da Malagodi presso l’Università di Gyeongj

CREMONA - I rapporti fra Oriente e Occidente si costruiscono nel segno della scienza e della cultura. Il Laboratori Arvedi di Diagnostica dei materiali che afferisce al Dipartimento di Musicologia e Beni culturali di Pavia, diretto da Marco Malagodi, si offre come interlocutore privilegiato nei rapporti fra Italia e Corea del Sud.

«Tutto ciò è reso possibile grazie al fatto che abbiamo vinto il bando triennale per la cooperazione internazionale indetto da Ministero degli Esteri — spiega Malagodi —. Il Laboratorio Arvedi avrà dunque un ruolo di primo piano nei rapporti culturali fra i due Paesi. Per questo il mese scorso sono stato in Corea del Sud per tutta una serie di incontri e partnership che mettono a contatto le due culture e i due Paesi, nel segno dello studio degli strumenti musicali, ma anche rispetto alla tradizione tessile. Ho avuto la possibilità di visitare diversi centri di ricerca e università non solo a Seoul, ma in diverse parti della Corea, tutto questo ovviamente in sinergia con l’ambasciata italiana».


L’impressione che Malagodi ha riportato del paese del Sud Est asiatico in espansione e sviluppo continui è sfidante: «porto solo un dato che fa capire l’attenzione che la Corea del Sud pone alla cultura e alla scienza. Il Paese investe il 5% del Pil nazionale nella ricerca scientifica e nelle scienze applicate. Nel mio tour ho visitato laboratori davvero all’avanguardia e ho percepito una grande volontà di interfacciarsi con l’Italia in generale e Cremona in particolare per la nostra tradizione culturale.

La specificità del nostro laboratorio ci porterà a concentrarci in particolar modo sugli strumenti musicali, ho per questo visitato il Gugak Museum con la collezione di strumenti musicali tradizionali. Le possibilità di azione sono tantissime e il desiderio dei ricercatori che ho incontrato a dialogare e collaborare con noi è forte, sempre sotto la regia dell’ambasciata italiana a Seoul». Il progetto che lega il laboratorio Arvedi presso il Museo del Violino e il governo coreano mette in campo non solo scambi di competenze e di conoscenze, ma soprattutto la possibilità di aprire dottorati congiunti e e percorsi di formazione congiunti.

«L’orizzonte che si apre davanti a noi è molto interessante e gravido di prospettive — prosegue il direttore del laboratorio di Diagnostica dei materiali —. Sul piatto ci sono circa 200mila euro per lo scambio di studenti e circa 300mila per quello che interessa i dottorandi. L’idea è che studenti coreani possano venire a Cremona e fare ricerche presso il nostro laboratorio e i nostri studenti e dottorandi operare il Corea del Sud portando il loro bagaglio di conoscenze e applicandole a tessuti e strumenti musicali coreani. È questo un percorso ancora da progettare e ideare insieme, ma che proietta la nostra attività in una prospettiva internazionale a tu per tu con un Paese in forte sviluppo e affamato di novità».


Come in ogni rapporto di collaborazione che si rispetti la visita sarà poi ricambiata da una delegazione coreana che sarà ospite del Laboratorio Arvedi per toccare con mano cosa voglia dire costruire violini secondo l’antica prassi liutaria cremonese, un aspetto non secondario per un Paese in cui tutti o quasi suonano uno strumento. È il caso di dire che la musica, veramente, funga da ponte di collegamento fra culture e popoli.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400