L'ANALISI
16 Ottobre 2023 - 16:16
Il professor Giorgio Fiora
CREMONA - «Il professor Fiora ci abitua a frequentare l’imponderabile. Ma sappiamo che tiene a noi». Anno scolastico 1998/1999, classe 1ª D, confidenza di fine anno di uno studente. Quell’anno i ragazzi della prima D organizzarono la festa di fine scuola con tanto di caccia al tesoro con equazioni da risolvere e quesiti di matematica. Giorgio Fiora fece presente che quando gli studenti giocano con le materie di studio vuol dire che si è riusciti ad entrare in contatto. Questo era Giorgio Fiora, appassionato e geniale matematico, professore dell’Aselli, apparentemente inafferrabile, ma poi nei consigli di classe sempre attento alle esigenze degli studenti, pur non facendo sconti.
Il professor Fiora si è spento, dopo lunga malattia all’età di 75 anni. A ricordarlo sono in tanti, ex colleghi ed ex allievi ne evocano la genialità e l’umanità, la capacità di darsi gratuitamente agli altri, prima a scuola poi, negli anni della pensione, nell’opera di volontariato in Brasile a favore di bimbi malati di tumore e dei bambini di strada.
Gianfranco Ghilardotti, ex preside dell’Aselli, ricorda: «Io e Giorgio ci siamo laureati in matematica a pochi mesi l’uno dall’altro. Lui prima di me. Poi abbiamo percorso gran parte della nostra carriera insieme, ma soprattutto siamo stati amici per una vita. Dopo la laurea aveva iniziato a insegnare prima all’Apc e poi al Torriani, ma per quasi trent’anni è stato una presenza forte e importante all’Aselli. Insegnava nelle classi del biennio in D ed E, sullo sperimentale che vedeva inserito fin dal primo anno lo studio della fisica. Siamo andati in pensione a pochi anni di distanza l’uno dall’altro. Poi la sua vita si è divisa fra Cignone dove si era trasferito e l’amato Brasile a San Cristobal dove prestava opera di volontariato a favore dei bambini di strada».
Clara Vailati, ex collega del liceo e presidente degli Ex dell’Aselli, ne ricorda la simpatia e il piacere dello stare in compagnia: «aveva un senso vero e profondo dell’amicizia. Le cene a Cignone erano un momento di festa per tutti noi, in quegli anni di liceo non eravamo solo colleghi, ma grazie anche alla forza trascinante di Giorgio, eravamo e siamo diventati amici. Era un piacere vedersi sia nei corridoi del liceo che fuori. Uomo generoso e colto, Giorgio per gli amici si faceva in quattro. Se avevi bisogno sapevi che lui c’era. Basta pensare che chi fece il ragazzo a Sant’Ambrogio si ricorda ancora di lui. Se qualche studente aveva bisogno di ripetizioni lui lo aiutava, senza chiedere nulla».
Il nipote Paolo Fiora ricorda la passione dello zio per la cultura e per il melodramma: «Amava l’opera lirica e io ho cominciato ad apprezzare il melodramma grazie a lui. Era un appassionato d’arte e di cose belle. Con lui ho visto tante mostre di antiquariato — racconta —, in questo modo ho imparato ad apprezzare l’arte e le cose belle, ma con la semplicità e la spontaneità che caratterizzavano mio zio».
Con Giorgio Fiora se ne va un pezzo di storia del liceo Aselli, l’ultimo saluto si terrà domani alle 14,30 a Sant’Ambrogio.
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