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SONCINO IN TV

Tra Radici, storia e InChiostro

Il programma Geo di Rai3 ha dedicato uno spazio speciale alle peculiarità del borgo e ad alcuni suoi protagonisti

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

12 Ottobre 2023 - 09:18

Tra Radici, storia e InChiostro

La Pieve del documentario di Geo andato in onda su Rai3

SONCINO - «Nella splendida cornice del borgo medievale di Soncino, lungo la Pianura Padana, si coltiva una Radice amarognola dal colore paglierino che prende il nome dalla storica zona di produzione: la Cicoria da Radice di Soncino. La Radice di Soncino è un antico ortaggio della tradizione, la cui sopravvivenza è salva grazie all'impegno di un gruppo di cittadini e dell'unico coltivatore, Roberto Bosio, rimasto oggi a produrla». Si apre così il documentario andato in onda nell’ultima puntata di Geo, su Rai3, prodotto da Lastcam per la regia di Pino Iannelli. In diciannove minuti, sull’emittente di Stato, condensata la storia moderna del Gioiello sull’Oglio, attraverso i suoi protagonisti più conosciuti. A cominciare da Bosio, appunto, agricoltore simbolo di un mondo secolare che ha saputo adattarsi al cambiamento, grazie a un’innovazione che non tradisce le antiche usanze e i sapori originali. La sua Oroverde, dove si produvono le uniche vere radici, scenario principale dell’approfondimento.

Roberto Bosio in Oroverde. Sotto, studenti col prof nelle serre


Ma in tavola come ci finiscono? Cucinate dagli chef, normodotati e diversamente abili, di InChiostro ovviamente. E infatti anche la scuola del convento di Santa Maria delle Grazie, con la sua splendida serra e l’orto didattico, rientrano nelle eccellenze raccontate sul piccolo schermo a tutto lo Stivale. Così come il Deca, dove si modella la terracotta, i musei, la Pro loco, le chiese, la rocca, la parrocchia o la Bottega Organaria Soncino di Cremonesi e D’Arpino, uno dei laboratori artigianali di restauro più importanti d’Italia. E molto altro ancora. Il Belpaese, insomma, ha scoperto una volta di più il ‘bel borgo’, citando naturalmente la sua storia millenaria, le sue mura con la rocca, che tolgono il fiato, e il suo fiore all’occhiello: l’agricoltura di qualità che segna, in un modo o nell’altro, la vita di chiunque abiti all’ombra della Torre Civica.

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