L'ANALISI
11 Ottobre 2023 - 05:00
Corso di nuoto nella piscina da 33 metri
CREMONA - Solo lo scrocchiare delle foglie secche sotto i piedi, o la caduta accidentale di qualche ghianda ricordano che è ottobre, cioè autunno. A questo punto però le fila di chi è convinto che non ‘esistono più le mezze stagioni’ si vanno a infoltire sempre di più. E come potrebbe essere diversamente. Fa caldo, tanto caldo: dal lungo Po alle canottieri e alle piscine piscine: tutto fa pensare alla piena estate: camminatori a torso nudo con le magliette a tracolla sulla spalla, mini body e shorts per le camminatrici del Lungo Po Europa.
Su qualche chat di amici arrivano le foto di bagni nel limpido mare di Puglia o della Calabria, da Cremona si risponde dal bordo delle piscine delle canottieri, che, per carità, magari non è la stessa cosa, però la sensazione di frescura è la stessa. Piscine ancora aperte infatti nelle società sportive, chiuse le olimpioniche, rimangono per un tuffo le vasche da 25 metri o quelle da 33 con nuotatori di tutte le età, compresi i ragazzi che, ancora non oberati di compiti, riescono a fare un tuffo nel pomeriggio e a ricomporre le comitive estive.
Chi non si bagna, sta sdraiato sul lettino a leggere, ma la calura lo costringe a docce frequenti o a usare gli immancabili spruzzini, altri stanno mollemente coricati sul bordo della piscina con un piede dentro l’acqua. Ogni tanto qualcuno si lascia scappare un: «Oh, e siamo a ottobre e», tra lo stupore e la convinzione che le mezze stagioni ormai non esistono davvero. Campi da tennis ancora al completo, anche all’ora di pranzo, sono in tanti che rinunciano alla pausa per una accanita partita, arrivando spesso in bicicletta, con il maglione, indossato al mattino, legato allo zaino.
Le mise sono quelle estive, non si è ancora potuto indossare il capo invernale comprato lo scorso anno a fine stagione e dunque non sfoggiato. Anche sulle ciclabili non si vedono biker con tute da astronauti, di quelle che ti proteggono dal freddo come uno scafandro, ma solo abbigliamento leggero, con la zip della lampo aperta sul petto. Sudore e sole cocente anche per i barcaioli, rigorosamente anche loro a torso nudo e costume da bagno, qualcuno si tuffa nelle acque del Po su, al Cristo, dove sono più pulite (meglio non esagerare con dire cristalline). Ogni tanto sfreccia una barca a motore, qualcuna con un cane a prua, a volte anche due, in cerca di frescura.
Anche la vegetazione non è quella autunnale, il famoso foliage, è ancora da venire, le piante sono rigogliose, i salici forti e i pioppi verdi o argentati, la zucca americana da un colore verde intenso al sottobosco delle golene. Perfino i cefali ormai non lasciano più le acque del Po: ce ne sono ancora a migliaia, così come altre specie che di solito in questa stagione se non emigrano, diciamo, si spostano, cormorani compresi. E ancora si aspetta novembre per la famosa estate di San Martino, a meno che, come sospettano in molti, il caldo non voglia fare un tutt'uno. E visto che siamo in queste condizioni da maggio, la voglia di un po' di galaverna si fa sempre più sentire.
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