L'ANALISI
08 Ottobre 2023 - 20:02
CASALBUTTANO - Se il calore e l’entusiasmo che si regalano al nuovo parroco quando comincia il suo ministero, è il termometro che misura la ‘salute’ di una parrocchia, don Davide Schiavon può dormire sonni tranquilli. Oggi pomeriggio al sacerdote 47enne, per il suo ingresso ufficiale come arciprete di Casalbuttano e San Vito, i fedeli e soprattutto i futuri collaboratori, hanno fatto una grande festa, ma anche (tra le righe) una grande promessa: ‘Qui non ti sentirai mai solo’. ‘Scortato’ dal vescovo Antonio Napolioni e da una ventina di altri preti, don Davide arriva puntuale sul sagrato della chiesa di San Giorgio che alle 18 è gremita. Lo aspetta con la fascia tricolore il sindaco Gianpietro Garoli per il saluto di benvenuto della comunità civile.
Poi comincia la messa di immissione con i suoi riti solenni della liturgia e le formalità del diritto canonico, ma anche con le consegne-raccomandazioni del presule: ‘Porta come prima cosa a tutti la Buona Notizia’.
La prima fila è riservata alle autorità: oltre a Garoli e alla sua giunta ci sono il maresciallo Marco Ubaldi che comanda la stazione dei carabinieri e il commissario capo dei vigili dell’Unione tra Casalbuttano e Corte de’ Cortesi Luciano Baccanti. Ci sono tutte le delegazioni dei volontari che sotto la torre di Norma sono un grande valore aggiunto. ‘Per me è una bella sfida - ammette nel saluto finale don Davide - non aspettatevi il risolutore dei problemi ma come uomo che amerà questa parrocchia e farà del suo meglio’.
Dopo la messa il rinfresco all’oratorio diventa un’altra occasione speciale per confermare a Don Davide che deve sentirsi già uno di famiglia.
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