L'ANALISI
02 Ottobre 2023 - 17:58
Studenti, docenti e autorità in posa davanti alla casa di Stradivari
CREMONA - Hanno fra i 21 e 28 anni, sono liutai diplomati presso la scuola internazionale di liuteria Antonio Stradivari, arrivano un po’ da tutta Italia e dalla Francia, sono quattro aspiranti eredi del massimo liutaio, selezionati fra 27 candidati. Da oggi Francesco Panazza, Alberto Luca Stella, Diego Belfiore e Louis Marin hanno il loro banco all’interno di Casa Stradivari e per 18 mesi lavoreranno nella bottega che fu del massimo liutaio e che torna a diventare luogo deputato del saper fare liutaio, sotto l’egida della Fondazione Casa Stradivari e la direzione artistica di Fabrizio Von Arx.
Belfiore arriva da Marsala dopo aver fatto il liceo classico, poi folgorato dalla passione per la musica, Marin ha studiato da ebanista in Francia, ma poi le sue abilità manuali hanno trovato una loro realizzazione nell’arte liutaria. Panazza e Stella sono stati compagni di scuola, hanno trovato in città la realizzazione della loro passione per la musica. A sovrintendere sul percorso formativo dei quattro liutai sono Fausto Cacciatori e Bruce Carlson, mentre saranno seguiti dai maestri Marcello Ive, Primo Pistoni e Davide Sora.
Taglio del nastro, ieri mattina, alla presenza del sindaco Gianluca Galimberti, dell’assessore al turismo Barbara Manfredini e l’assessore alla cultura, Luca Burgazzi. Si è trattato di un doveroso avvio ufficiale per un corso di alta formazione che gioca la carta della trasmissione del saper fare, del rapporto allievo e maestro. «È una città per giovani, ne siamo convinti — ha affermato il primo cittadino —. Anche questa è una testimonianza di un impegno gravido di futuro che coinvolge la città e la rete di enti e istituzioni formative che credono che il passaggio di competenze fra generazioni sia più che mai necessario».
Fabrizio Von Arx nel fare gli onori di casa sottolinea come: «si realizzi in sogno e un progetto ambizioso che metterà a confronto i quattro studenti/allievi con maestri liutai e musicisti internazionali che troveranno in casa Stradivari un luogo dove incontrarsi e confrontarsi». Ad essere particolarmente emozionata è Stefania Soldi — lo stabile è rimasto infatti di proprietà della famiglia — che afferma: «È bello vedere questo luogo familiare trasformato e ripensato per dare opportunità formative a giovani liutai che hanno deciso di fare della musica e del loro saper fare una professione».
Mentre il preside Daniele Pitturelli si coccola con gli occhi i suoi liutai, Pistoni osserva: «Ci ha colpito la passione e la determinazione di questi ragazzi. Credo che sarà suggestivo lavorare qui, per noi lo è, ma a maggior ragione lo sarà per loro. Dopotutto qui Stradivari visse, fece alcuni dei suoi capolavori, concepì sei figli. È bello pensare che qui aleggi ancora lo spirito di Stradivari». A ogni studente è stato dato un grembiule personalizzato e da oggi i ragazzi saranno al lavoro ai loro tavoli.
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