Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

COMANDO PROVINCIALE

Carabinieri, il nuovo comandante: «Noi, sentinelle della collettività»

Per il colonnello Sambataro la sinergia tra istituzioni riscontrata a Cremona «è uno scenario estremamente positivo»

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

29 Settembre 2023 - 17:54

Arma, il nuovo comandante: «Noi, sentinelle della collettività»

Il comandante Paolo Sambataro

CREMONA - Cremona l’ha  conosciuta anni fa, ma «in modo molto fugace, da moto-turista».  Stavolta, è la carriera che lo ha portato a Cremona. Si presenta alla stampa (oggi) il colonnello Paolo Sambataro, neo comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri, natali a Cairo Montenotte (Savona), 46 anni il prossimo 13 ottobre. 

«Cercherò di affrontare le problematiche del territorio nel miglior modo possibile, impiegando le mie migliori risorse personali e, ovviamente, le risorse  umane del Comando provinciale», dice il neo comandante in questi giorni impegnato «in un vortice di incontri istituzionali».

Spiega. «Il senso di questi incontri è anche di tessere delle conoscenze interpersonali, che poi possano servire a fare sistema. Non invento io quel sistema. La sinergia tra istituzioni è già ampiamente avviata e, anzi, rispetto ad altre realtà, sono rimasto favorevolmente colpito e impressionato dalla coesione che c’è tra coloro che, a vario titolo, sono chiamati a concorrere alla gestione della collettività del territorio».

grafico

Per il colonnello Sambataro che nel corso della sua carriera ha attraversato l’Italia (da Matera a Siracusa, da Genova a Roma), maturando, altresì, esperienze anche all’estero (Bosnia Herzegovina e Medio Oriente), la sinergia tra istituzioni riscontrata a Cremona «è uno scenario estremamente positivo, nel quale ho la fortuna di inserirmi, anche per meriti del mio predecessore (il colonnello Giuliano Gerbo, ndr), perché poi, i comandanti si alternano, l’Arma rimane e beneficia sempre del fatto che chi viene dopo prosegua nel solco già tracciato da chi lo ha preceduto, porti il proprio contributo di esperienze, facendo sì che questo solco vada avanti per poi poter essere ulteriormente continuato e proseguito da chi verrà dopo di me». È, questa, «la continuità che noi riusciamo a dare alle istituzioni sul territorio. Io non invento nulla di nuovo, ma auspico di rafforzare quello che già l’Arma fa sul territorio, cercando di utilizzare, sempre di più, l’impiego delle risorse e, quindi, di essere sentinelle della collettività». 

Di Cremona, il neo comandante provinciale dice: «È un territorio sano: la percezione che ho, è che la collettività cremonese si sia già dotata di anticorpi; è già  forte di una convivenza chiaramente improntata al rispetto delle regole, alla coesione sociale. La collettività ha questi anticorpi che, secondo me, già applica nell’impedire che ci siano forme di qualsivoglia devianza che possano intaccare questo sistema». Ma se «è facile inserirsi e poter lavorare in una dimensione che è già improntata alla civile convivenza», tuttavia «a noi sta cercare di rendere sempre più forte questo sistema immunitario». Lo si può fare «certamente con tanta attività di prevenzione, reprimere quando è necessario reprimere ed anche con una forte attività nel sociale». Attività che «permette di aumentare ulteriormente il livello di prevenzione».  Con «la sensibilità che è propria dell’Arma», con «la capacità di ascolto, quasi una vocazione»,  grazie «alla  capillarità sul territorio» e «impiegando il più possibile i carabinieri tra la gente», l’Arma può «saper cogliere le avvisaglie, per poterle adeguatamente prevenire prima che degenerino. Se, poi, a questo si affianca attività di formazione nel sociale, possiamo tendere ad un ulteriore miglioramento delle condizioni di vita nel territorio».

In questi giorni, il comandante  Sambataro si è girato un po’ la città. «Sono rimasto favorevolmente impressionato, perché percepisco che c’è un senso di fiducia verso l’istituzione rispetto ad altri territori dove magari ti guardano con diffidenza, perché sei quello che fa le multe, che fa il controllo. Qui c’è  uno sguardo di affetto, di fiducia». Ma, anche, «di pretesa». Come a dire: “Visto che già le condizioni sono elevate, aiutaci a mantenerle tali”.  «Questo presuppone che ci sarà, e sono sicuro, una collaborazione della cittadinanza e dell’istituzione».

Sulla sicurezza reale e percepita, afferma: «Se ci saranno elementi indicatori di una situazione che rischia di diventare un po’ più complessa, la prima forma per poter avvicinare la sicurezza percepita alla sicurezza reale credo sia la presenza sul territorio, perché il cittadino, a seconda delle proprie inclinazioni, della propria visione, del proprio stile di vita, può anche avere una percezione diversa».

E, allora, «l’elemento che accomuna tutte queste differenze di visione è vedere il territorio controllato, presidiato. Nel momento in cui il cittadino vede, e quella non è una percezione, che la pattuglia c’è, vede che chi fa il lavoro che faccio io è sul territorio, credo che questo già contribuisca a diffondere un senso di sicurezza».

Da qui, l’impegno «a cercare di utilizzare le risorse, orientandole verso settori determinati». Per Sambataro questo sarà il primo week end a Cremona. «Una città accogliente: al primo impatto ho avuto questa sensazione». Anche se tutti lo hanno avvisato: «Il clima non sarà un fattore proprio piacevole. Lo fronteggeremo».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400