L'ANALISI
LA STORIA
25 Settembre 2023 - 05:05
Dario Borroni di Over Limits, Francesco Belloni con la mamma Giovanna Redaelli e gli istruttori dell’associazione sportiva dilettantistica Valentina Bonizzoni e Angelo Suardi
CREMA - Francesco aveva un sogno: poter pedalare su una bicicletta tutta sua, come gli altri bambini. La neuropsichiatra che lo seguiva lo aveva troncato sul nascere: «Impossibile da realizzare, troppo grave la sua disabilità per pensare di potercela fare». Oggi, invece, Francesco Belloni, ragazzino di 14 anni di Capergnanica, con disabilità intellettiva, pedala felice.
A spiegare quella che è stata una meravigliosa conquista è la mamma, Giovanna Redaelli: «Francesco vedeva suo fratello Martino che partecipa alle gare ciclistiche e ogni tanto vince delle coppe. Da lì è nata la passione per la bicicletta e la voglia di poterne avere una. La neuropsichiatra, però, aveva escluso categoricamente che avrebbe potuto farcela. L’abilità richiede troppe competenze simultanee, ci aveva detto. Deve saper stare in equilibrio, guardare dove sta andando, governare un manubrio e pedalare. Non ce la farà mai».
Descrivere la delusione di Francesco, allora bambino, di fronte a questa stroncatura è impossibile. Ma la sua passione e la determinazione erano talmente forti, che col passare del tempo ha trovato come realizzare il suo sogno. E a dargli una mano sono stati un gruppo di ragazzi, che forse non hanno le ali, ma che agli angeli hanno poco da invidiare.
«I suoi due fratelli — prosegue la mamma — praticano attività sportiva e, da quando Francesco era in prima elementare, mio marito ed io cercavamo qualcosa che potesse fare anche lui. Ci siamo rivolti a Crema a Over Limits, un’associazione che fa praticare sport ad atleti con disabilità. E abbiamo iniziato mandando Francesco al centro estivo, per la sua prima esperienza senza genitori».
E qui è stata la svolta: è stato lì, che il sogno ha iniziato a materializzarsi. «Quando portavamo Francesco in altre realtà, compresa la scuola e andavamo a riprenderlo — racconta la mamma — ci elencavano sempre tutte le cose che non era riuscito a fare. Con Over Limits, invece, ogni volta ci raccontavano i suoi piccoli progressi».
Nell’associazione sportiva dilettantistica, che si occupa di disabili, Francesco (oggi 14enne) ha conosciuto Paolo Colombo. È stato lui a realizzare il suo sogno e a insegnargli ad andare in bicicletta. Con infinita pazienza, ma con la tenacia di chi non intende fermarsi davanti agli ostacoli.
«Ormai sono già alcuni anni — aggiunge la mamma — che va in bicicletta. Adesso fa anche 15 chilometri da solo, seguendo il papà e i fratelli. Va a prendere il gelato in bici, si sente indipendente. Noi genitori abbiamo sempre cercato di fare una vita normale. Per riuscirci, con Francesco ci vogliono più tempo e più energie, ma si può fare. Lui deve fare esperienze alla sua portata, ma lo sport lo aiuta moltissimo». E gli piace moltissimo.
«Quando accompagni un ragazzo con disabilità — spiega la mamma — hai sempre l’impressione di essere fuori luogo e un peso per gli altri. I ragazzi di Over Limits lo hanno accolto davvero e lo fanno sentire come in una famiglia. Quando lo porto qui, ho la sensazione che ci sia un posto anche per lui e che lo apprezzino per quello che può fare».
E per quello che vuole fare. Francesco ha le idee chiare: «Mi piace fare atletica — spiega il ragazzino che frequenta la terza media a Vaiano — ma anche nuoto, oltre che andare in bici. Ci vado tre o quattro volte la settimana. Ho appena comprato una bici con la borraccia, è bellissima. E corro anche più forte di mio fratello Martino».
Venticinque tra tecnici sportivi, educatori e psicologi, che seguono 200 atleti con disabilità e fanno loro praticare sport. Questa è Over Limits, associazione sportiva dilettantistica, che ha sede alla cooperativa Ergoterapeutica. Il presidente è Nicola Bettinelli. E l’obiettivo è offrire occasioni sportive ai giovani più svantaggiati, sfruttando il valore dell’attività fisica come motore di crescita, di educazione e di aggregazione. È qui che Francesco Belloni ha realizzato il suo sogno. «Avere un mondo suo — spiega l’educatore Dario Borroni — nel quale si riconosce e del quale si sente parte, avere amici con cui fare le cose, significa normalizzarlo sotto ogni punto di vista. La bicicletta per lui è autonomia. È una conquista importantissima. Come prendere il pulmino da solo per venire a fare nuoto o atletica». Borroni spiega quanto sia fondamentale la figura dell’allenatore: «A questa età è un riferimento per i ragazzi come Francesco, che amano lo sport».
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