Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

LA CURIOSITA'

Di Ripalta Cremasca l’artista ecologico per Brescia Cultura

L’albero con gli scarti industriali l’ultima creazione di Luca Gnizio. Il solo cruccio: «Non ho mai realizzato niente nella mia provincia»

Dario Dolci

Email:

redazione@laprovinciacr.it

23 Settembre 2023 - 10:05

Di Ripalta Cremasca l’artista ecologico per Brescia Cultura

L’assessore Marianna Aschedamini, l’artista Luca Gnizio e il sindaco Aries Bonazza

RIPALTA CREMASCA - L’artista ripaltese Luca Gnizio è stato scelto per realizzare a Brescia un’installazione con materiali di recupero, derivanti da attività produttive. L’opera sarà il simbolo di Brescia capitale della cultura 2023. Gnizio, oggi affermato artista nel campo ecosociale, racconta il suo percorso. «Ho frequentato la scuola elementare e le medie a Ripalta. Poi, la passione per l’arte mi ha portato ad iscrivermi al liceo artistico Munari di Crema e successivamente ho studiato disegno industriale». La sua specializzazione lo ha portato a contatto con numerose aziende e industrie ed è così che nata l’idea di utilizzare in arte i materiali recupero. Principio che ha adottato anche per la sua ultima opera per Brescia. «Sto predisponendo l’allestimento — spiega — che avverrà entro il 3 ottobre. Per questo motivo, in questo periodo sono tornato a Ripalta dai miei genitori. Abitualmente, infatti, vivo a Viareggio. L’opera sarà inaugurata l’8 ottobre davanti al Brixia Forum, a Fiera Futura». L’installazione è costituita da un albero maestoso, vivo ma sospeso nel vuoto: una struttura cubica, divisa in 21 parti, ognuna delle quali pronta ad accogliere gli scarti delle aziende che, partecipando all’opera la plasmano e giorno dopo giorno ne forniscono materia e colore.

Il bozzetto dell’opera che sarà realizzata per Brescia cultura

«La pianta — racconta l’artista — è un ulivo secolare sospeso a tre metri di altezza. I visitatori entrano come in una navata e vedono le radici, pensando che l’albero viva d’aria». In realtà verrà creato un effetto ottico, perché le radici provengono da Ripalta. Il nuovo modo di fare arte è inclusivo, ma anche esperienziale e sopratutto ecologico. L’opera si chiama ForLife. «Sotto l’albero c’è un cubo di 6x6x6 metri, suddiviso in tanti cubi più piccoli, ciascuno affidato a un’azienda che inserirà i propri materiali di scarto creando giochi cromatici». La sera l’opera si illumina, rendendo l’effetto d’insieme ancora più spettacolare, grazie all’energia accumulata da pannelli solari. Forlife rimarrà esposta un anno e ospiterà eventi, incontri e appuntamenti culturali.

L’opera di Luca Gnizio creata per la Camera di commercio di Brescia è la prima d’arte ecologica e inclusiva mai realizzata per una fiera, in questi caso la Fiera Futura Brescia. «È un’esperienza unica — aggiunge Gnizio — che trascende il concetto di bellezza e lo riscrive con una simbologia che non ammette ripensamenti: gli scarti sono la nuova materia prima. E il tessuto economico di un territorio ne fornisce a dismisura. In mezzo c’è l’albero della vita, che di quel tessuto si nutre e prospera». L’artista conclude con una constatazione che nascone un desiderio: «Ho fatto opere in diversi luoghi d’Italia, ma non ancora nel Cremasco o nella mia provincia». Una lacuna da colmare.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400