L'ANALISI
18 Settembre 2023 - 18:10
CREMONA - Nel 2019 protestarono contro l’offensiva lanciata dalla Turchia di Erdogan in Siria contro i curdi. «Erdogan assassino» è una delle frasi scritte sui muri anti rumore al quartiere Zaist. Imbrattare, anziché volantinare, oggi è costata la condanna a 600 euro di multa (pena pecuniaria) inflitta a Gianluca Rossi, all’epoca leader degli antagonisti del Centro sociale Dordoni. Il giudice ha invece assolto i tre coimputati, perché non punibili per la particolare tenuità del fatto. Fatto che risale al 6 settembre di quattro anni fa. Allo Zaist intervennero i poliziotti. Rossi si fece spontaneamente identificare.
Nel processo con rito abbreviato, l’avvocato Sergio Pezzucchi in premessa ha detto: «È importante capire il contesto. Il rischio del bombardamento dell’esercito turco sulle popolazioni civili curde, cosa che poi si è verificata». Una «protesta internazionale» con la finalità di «mettere in allarme su ciò che di lì a poco sarebbe successo e di sensibilizzare l’opinione pubblica per far sì che vi fosse un intervento dell’Unione europea e dell’America perché si frenasse l’invasione della Turchia».
L’arringa di matrice politica non è passata.
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