L'ANALISI
18 Settembre 2023 - 05:15
Il prefetto Corrado Conforto Galli e un presidio della polizia in piazza Stradivari
CREMONA - La sera di domenica 3 settembre un uomo è stato aggredito e ferito con un coccio di bottiglia in piazza Roma. La stessa dove, la sera di venerdì 8 settembre, ci sono andati i poliziotti per un controllo ad ampio raggio, esteso a tutta la città. In particolare nei dintorni della stazione, lì dove, all’alba del 15 settembre, una donna è stata malmenata da due violente scappate, a cui la polizia sta dando la caccia.
Cremona ha un problema di sicurezza? Se lo chiedono i cittadini ogni volta che a Cremona si registrano fatti violenti. E passa in secondo piano se aggredito e aggressore (quest’ultimo poi denunciato dalla Squadra mobile) si conoscevano come nel caso accaduto in piazza Roma, luogo sensibile, spesso teatro di scazzottate. Passa in secondo piano se si è tratto di «affari loro»: un regolamento di conti per uno sguardo sbagliato a una donna. Ogni volta, l’allarme risuona, riproponendo, con prepotenza, il tema sulla sicurezza reale e sulla sicurezza percepita. La domanda iniziale è legittima.
In premessa, il prefetto Corrado Conforto Galli silenzia l’allarme. «Premetto — afferma — che la situazione della sicurezza a Cremona e provincia non è allarmante. Questo ce lo rassegnano i dati statistici e il numero degli interventi delle forze polizia. Grazie alla costante attività preventiva e repressiva delle forze dell’ordine si è potuto addivenire all’individuazione e alla denuncia all’Autorità Giudiziaria degli autori degli ultimi reati verificatosi in centro città». Fatta la premessa, le antenne si tengono sempre alzate.
«Ciò detto — prosegue il prefetto Conforto Galli —, costante è l’attenzione da parte del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica nel porre in essere azioni preventive per prevenire la commissione di reati». Il rappresentante del Governo spiega che «l’azione di controllo coordinato del territorio è stata ulteriormente intensificata, anche con l’ausilio di unità di rinforzo, come è avvenuto negli scorsi fine settimana e proseguirà regolarmente anche nei prossimi». L’intento è chiaro: «Dare risposte concrete alla giusta e legittima domanda di sicurezza della collettività e anche per colmare il gap tra sicurezza reale e sicurezza percepita».
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