L'ANALISI
13 Settembre 2023 - 09:26
Federico Baini e il luogo dello schianto
CREMONA - Schianto e morte sulla tangenzialina, la strada che corre parallela all’autostrada A21, tra via Giuseppina e il Battaglione. In un impatto devastante tra un’auto e un camion, ieri mattina ha perso la vita Federico Baini, 39 anni, originario di Pizzighettone, ma da anni residente in centro città con la famiglia. Operava nel settore immobiliare (Agenzia Tecnocasa di via Ghinaglia).
Lesioni gravi, ma non è in pericolo di vita, per l’uomo al volante del mezzo pesante di Linea Gestioni-A2A, un 53enne ora ricoverato all’ospedale Maggiore. All’origine dello schianto c’è un’invasione di carreggiata, non si sa bene provocata da cosa. Per i i primi punti fermi bisognerà attendere che gli agenti della Polizia locale, in particolare gli specialisti dell’infortunistica, terminino la raccolta degli elementi e la ricostruzione della dinamica dello schianto.
La notizia della morte di Baini si diffonde nell’arco di poche ore ben oltre Cremona. Lascia senza parole, travolti dal dolore, il sindaco di Pizzighettone, Luca Moggi, che con Baini aveva giocato a calcio, e un altro sindaco, quello di Codogno, Francesco Passerini, che di Baini era amico. «Abbiamo frequentato insieme le superiori, l’Itis di Casalpusterlengo, conosco sua sorella, che ha un bar a Codogno. Dovevamo vederci domenica. Ogni tanto cercavamo di combinare un incontro e questa era una di quelle occasioni. Sono sconvolto».
di Francesco Jacini
La prematura scomparsa di Federico Baini ha suscitato un vasto cordoglio e forte sgomento nel mondo del calcio dilettantistico, ed in particolar modo al San Luigi, squadra dell’oratorio di Pizzighettone, dove ha giocato nel ruolo di attaccante, con la quale ha vinto il campionato di Terza categoria passando in Seconda, prima volta del sodalizio rivierasco, rimanendo in rosa sino al 2020.
Dopo il periodo del Covid, durante il quale sono stati sospesi tutti i campionati, Baini ha deciso di appendere le scarpette al chiodo per dedicarsi maggiormente all’attività lavorativa. «Era un bravo ragazzo — ricorda commosso l'ex presidente ed attuale consigliere biancoazzurro, Roberto Castelvecchio —. Una persona molto seria, di compagnia, sapeva tenere unito lo spogliatoio con l’allegria che gli era propria di carattere sia nei momenti belli sia in quelli difficili. Aveva una capacità di farsi voler bene da tutti ed era un esempio positivo per i giocatori più giovani».
Il dirigente aggiunge: «Ho avuto modo di conoscerlo anche sul lavoro: era un ragazzo serio e preparato, per noi è un brutto colpo, siamo devastati dal dolore e siamo vicini alla famiglia in questo momento molto triste». Il padre, Luigi, è stato per anni collaboratore volontario della società.
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