L'ANALISI
08 Settembre 2023 - 13:39
CREMONA - Commemorato questa mattina l’80° anniversario dell'8 settembre 1943, data dell'Armistizio e inizio della Resistenza. Dapprima, al Civico Cimitero, si è tenuto un momento di riflessione presso il Monumento ai Caduti dove ha pronunciato un breve intervento il Presidente del Consiglio Comunale Paolo Carletti, mentre don Achille Bolli ha impartito la benedizione. Per l’occasione il Presidente Carletti ha ricostruito quanto avvenne nella nostra città dopo l’annuncio dell’Armistizio, in particolare quanto accadde il 9 settembre del 1943.
A seguire, nel Cortile Federico II di Palazzo Comunale, si è tenuta la cerimonia promossa dal Comune di Cremona, dall'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (Comitato Provinciale), dall'Associazione Nazionale Partigiani Cristiani (Sezione di Cremona) e dall'Associazione Nazionale Divisione Acqui (Sezione di Cremona), alla quale hanno partecipato le massime autorità civili e militari e i rappresentanti delle Associazioni d’Arma e Combattentistiche. Era inoltre presente Luca Fadini, presidente dell’Associazione Nazionale Artiglieri di Bergamo intitolata a Mario Flores. Come ricordato prima dell’inizio della commemorazione, l’8 settembre ha segnato uno dei momenti più bui della nostra storia nazionale unitaria, ma anche una delle prove migliori della forza vitale dell’Italia. L’8 settembre 1943 sancì il crollo di quel disegno di guerra, in alleanza con la Germania nazista, sbocco fatale ed epilogo del fascismo e annunciò, allo stesso tempo, la nascita della Resistenza che poterò alla Liberazione del 25 aprile del ‘45. Una ricorrenza che permette di ricordare la volontà di riscatto, la speranza di libertà e di giustizia che condussero tanti giovani a combattere nelle formazioni partigiane e, non pochi, a sacrificare la loro vita. Ma è anche un’occasione per ricordare il senso del dovere, della fedeltà e della dignità che animarono la partecipazione dei militari, compresa quella dei seicentomila deportati nei campi di concentramento in quanto avevano rifiutato l’adesione alla Repubblica di Salò.
La cerimonia in Cortile Federico II si è aperta con la deposizione di una corona d’alloro alla lapide che, sotto i portici di Palazzo Comunale, ricorda i Caduti della Resistenza e i Martiri di Cefalonia. Dopo l’omaggio da parte del sindaco Gianluca Galimberti, del prefetto Corrado Conforto Galli e del Vice Presidente della Provincia Giovanni Gagliardi, è seguita l'esecuzione del “Silenzio”. In rappresentanza delle Associazioni partigiane è intervenuto Franco Verdi, vice presidente della Sezione di Cremona dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani. Nel suo intervento a braccio Franco Verdi ha tra l’altro detto che celebrare è un atto di memoria e quando questo atto è autentico la memoria è generativa. L’8 settembre, ha aggiunto poi Verdi, è una data che si iscrive in un anno che non ha eguali nella storia del nostro Paese, una data che da un lato segna la caduta e dall’altro la resurrezione. Ancora oggi le fratture che allora si determinarono non si sono ancora del tutto ricomposte, ma l’8 settembre, ha concluso Franco Verdi ha segnato le fondamenta della democrazia, l’inizio di quello che è stato definito il secondo Risorgimento.
A seguire ha preso la parola il Sindaco Gianluca Galimberti, che in un intenso ed articolato intervento con richiami al passato, al presente e al futuro della nostra comunità, ha ricordato il sacrificio di Mario Flores, studente di ingegneria di origini bergamasche, morto a Cremona il 9 settembre del '43, insignito della Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria, ricordato con un’epigrafe murata all’interno dell’ex Caserma “Manfredini” (trasferita poi alla Col di Lana quando la Manfredini è stata dismessa), nonché con una via a lui intitolata al quartiere Maristella (traversa di via Persico). Al termine della cerimonia Giovanni Cattaneo, in rappresentanza dell’Associazione Nazionale Artiglieri di Cremona, ha consegnato al Prefetto Corrado Conforto Galli il diploma e la Croce di Guerra di Paolo Pagani, ritirata dal figlio Antonio Pagani.
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