Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

WELFARE. LE NUOVE SFIDE

Meno colf e badanti in regola: in crescita il lavoro ‘nero’

Fenomeno registrato dall’Inps in tutta Italia. Pesa il nuovo contratto con maggiori oneri per le famiglie

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

06 Settembre 2023 - 05:15

Meno colf e badanti in regola: in crescita il lavoro ‘nero’

CREMONA - La fuga delle badanti o più probabilmente l’avanzare dei contratti in nero. E lo stesso discorso vale per le collaboratrici familiari, meglio note come ‘colf’. Insomma, sono sempre di più le persone che lavorano senza essere in regola con il contratto, innanzitutto a proprio rischio e pericolo, in caso di infortuni e malattie, e poi agendo contro la legge. Stesso discorso vale ovviamente per chi dà loro un impiego. Accade un po' in tutta Italia, seppur non in maniera uniforme. Lo rilevano i dati dell’Istituto nazionale di previdenza sociale.

Al momento, Cremona pare risentire del fenomeno in misura minore, come conferma Bruno Alessio Tagliati presidente provinciale dell’Acli. «Noi forniamo un servizio a un migliaio di persone con contratto in regola e non abbiamo notato questa diminuzione. A livello provinciale i contratti complessivi di colf e badanti sono circa 3.000. Se per il momento non stiamo riscontrando un calo delle posizioni, devo invece sottolineare che abbiamo avuto modo di confrontarci con diverse famiglie che ci hanno sottolineato l’aumento dei costi a loro carico dovuto al rinnovo del contratto nazionale della categoria.

Inflazione, spese energetiche e generale rincaro dei beni di prima necessità stanno mettendo a dura prova centinaia di nuclei cremonesi, che fanno così fatica a far fronte alle aumentate spese per colf e badanti».

Proprio questo, secondo gli addetti ai lavori, è il motivo di una diminuzione su scala nazionale dei domestici regolari. Il nuovo contratto ha adeguato i compensi minimi dovuti a chi lavora nell’assistenza ad personam, com’è normale che sia, dopo anni di retribuzioni ferme. Ciò ha ovviamente aumentato anche i contributi che il datore di lavoro, in questo caso chi richiede la prestazione di una badante o di una donna delle pulizie, deve versare allo Stato. La conseguenza è che sempre più famiglie ricorrono al ‘nero’ per i servizi domiciliari. Chi deve gestire un rapporto di lavoro con una badante residente, risparmia così una media di 300 euro al mese. Se invece si tratta delle colf o di altri rapporti di lavoro a ore, molte famiglie preferiscono addirittura arrangiarsi per risparmiare qualcosa.

Per uscire da questa spirale, ci sono già diverse proposte. Incentivare le famiglie tramite degli aiuti, con importanti abbattimenti sul 730, oppure tramite politiche mirate a dei sostegni per chi deve sottoscrivere dei contratti con una badante. Ci sono varie soluzioni che si possono adottare.

In particolare, l’assunzione del lavoratore domestico può essere a tempo determinato, con una scadenza prestabilita, o a tempo indeterminato. In quest’ultimo caso le parti potranno recedere in ogni momento, rispettando il periodo di preavviso.

Inoltre, il contratto può essere a tempo pieno (con durata pari a 40 ore settimanali), con formula part-time oppure a ore.

Il contratto può essere usato solo per esigenze familiari. In tutti gli altri casi sarà necessario servirsi di quello per dipendenti. Nel contratto va specificato che il collaboratore dovrà lavorare presso l’abitazione del datore o dei suoi familiari stretti. Può essere convivente, se abita nella casa del datore di lavoro, oppure no.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400