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IL LUTTO

Profondo cordoglio per Bolzoni: "Grazie a lui Soresina è un posto migliore"

Giovedì, alle 10 e mezza in San Siro, l’estremo saluto a una persona che ha fatto la storia della città del Genala

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

05 Settembre 2023 - 18:23

Vasto cordoglio per Bolzoni: "Grazie a lui Soresina è un posto migliore"

Pier Paolo Bolzoni

SORESINA - Giovedì, alle 10 e mezza in San Siro, l’estremo saluto a una persona che ha fatto la storia di Soresina, partendo dalle fondamenta di un mondo associazionistico già solido e trasformandolo in un esempio per tutto il Cremonese.

Pier Paolo Bolzoni si è spento a soli 59 anni, gettando nello sconforto non solo la città del Genala, non solo la provincia, ma tutti i volontari lombardi. E di più. È stato il presidente della Pro loco per antonomasia, guidando il team di promotori culturali per la bellezza di 17 anni.

«Un amico vero, oltre che una splendida persona» commenta il suo predecessore nel gruppo Giorgio Armelloni, anche ex sindaco sotto la Tettoia. «Non solo io, come persona, perdo un amico. Come comunità soresinese, tutti perdiamo un pezzo di storia passata, presente e quel che sarebbe stato nel futuro del paese – sono le parole di Diego Vairani, attuale primo cittadino –. Ho avuto per nove anni l’onore di lavorare con lui. Pro loco, certo, ma anche modellismo e jazz. Non era un volontario, era un ‘super volontario’ che a Soresina ha dato tutto. L’amministrazione si stringe in un abbraccio alla famiglia, condividendone l’immenso dolore». E da Milano: «Una notizia che ci fa soffrire. Profondo il cordoglio del Comitato Regionale» aggiunge il presidente Unpli-Pro loco della Lombardia Pietro Segalini.

La famiglia Bolzoni, molto conosciuta e stimata a Soresina, si trova di fronte all’ennesima triste dipartita. Come ‘Pier’, perché così lo chiamavano tutti, anche suo zio Luigi, decoratore specializzato in iconografia russa, era scomparso prematuramente. A bordo della sua bicicletta, mentre percorreva la strada principale di Gulu, in Kenya, è stato urtato da un camion carico di merci. Luigi Bolzoni era caduto a terra in modo violento, battendo la testa. Trasportato subito al Sant Mary’s Hospital, il più grande polo ospedaliero dell’Africa equatoriale e poi in aereo a Nairobi, non ce l’ha fatta. Questo pochi anni fa.

Pier invece, che da poco era malato, è scomparso in casa sua. Ma ad accomunare zio e nipote non è stato, fortunatamente, solo il doloroso epilogo di una storia di vita troppo breve. Bensì il talento, la voglia di fare, la sensibilità e il coraggio di crederci.

Tinteggiatori e decoratori, si sono tramandati in famiglia un’arte oggi persa e di cui sono stati a Soresina tra gli ultimi custodi. E non solo: nel sangue anche l’amore per Soresina. Di chi l’ha raccontata in giro per il mondo con l’arte e di chi, come Pier Paolo, ha dedicato la sua esistenza a farla crescere nel territorio. Perché se oggi parliamo di Rioni, di feste e concorsi, di mercati del riciclo e di verde pubblico, se il Lunedì dell’Angelo ha le sue bancarelle, se i soresinesi hanno scoperto lo street food e si sono ricordati di avere un patrimonio di artisti e di maestri delle biciclette, se in Siria e Turchia qualche bambino ha di nuovo un tetto sopra la testa, se i commercianti hanno trovato una ragione per stare uniti e tenere duro, se settembre vuol dire in centro ‘Sapori e Colori’, se il municipio e la torre sono diventati perfino modellini della Lego è anche perché c’è stato Pier. Forse soprattutto perché c’è stato lui. Che dalla Ratatuia alla Ratasburla, dallo Straordinario dell’Angelo alla città in fiore, dalle collettive di quadri alle castagnate, passando per gli anni oscuri del Covid e quelli dolci della ripresa, non s’è mai tirato indietro. Però faceva un passo di lato, dicendo sempre: «È grazie agli altri se...». Trasformando intanto quasi da solo, forse senza rendersene conto, Soresina in un posto migliore. Lascia la moglie e due figli che amava tanto.

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