L'ANALISI
04 Settembre 2023 - 07:57
Auto delle forze dell’ordine davanti all’ingresso della stazione ferroviaria
CREMONA - Giovedì pomeriggio l’incontro con Arriva e con le altre organizzazioni sindacali del comparto per discutere dei turni di servizio legati all’imminente avvio dell’anno scolastico, successivamente un faccia a faccia ristretto alle sigle di rappresentanza dei lavoratori per decidere il da farsi. Con l’idea di uno sciopero che possa scuotere gli interlocutori da silenzi e apparente inerzia, a fronte di una situazione che sta continuamente peggiorando. Rilancia la road map dei conducenti dei bus Pierangelo Iseppi, segretario provinciale della Faisa Cisal, all’indomani del brutale pestaggio di sabato e a fronte del clima di intimidazione che tiene alcune linee in ostaggio di bande di adolescenti. «Alla fine, i problemi sono quelli di sempre; ma da parte delle istituzioni non registriamo un particolare impegno per fare il possibile — dichiara —. Dall’amministrazione municipale non si fa più vivo nessuno, mentre le due lettere con richiesta di incontro inviate tempo fa alla Prefettura sono rimaste senza risposta. È la prima volta che accade in anni; all’insegna di tempi lunghissimi che, invece, quando si tratta di decidere le precettazioni vanno alla velocità della luce...».
Torna a ripetere che sui mezzi e alle fermate c’è bisogno di maggiori controlli, Iseppi: «E parlo di controlli reali, non limitati allo sporadico passaggio in zona di qualche auto delle forze dell’ordine. È ovvio che nessuno può fare miracoli, ma credo sia necessario provarci in modo più incisivo». A tutela degli autisti, degli utenti e della stessa possibilità di porre realmente in essere il servizio pubblico. «Al Cambonino ci sono persone, soprattutto anziani, che avrebbero bisogno di spostarsi con il bus ma stanno cominciando a rinunciare, per timore degli episodi di ‘disordine’ che si possono verificare a bordo. Aggiungo che negli ultimi dieci anni il trend dei comportamenti incivili sui mezzi pubblici ha fatto registrare un costante peggioramento. Non vanno poi dimenticate le forti difficoltà logistiche connesse ai lavori all’autostazione ed alla loro gestione. Bisogna almeno provare ad invertire la rotta».
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