L'ANALISI
03 Settembre 2023 - 09:45
CREMONA - Il rientro dalle ferie e l’imminente ritorno fra i banchi di scuola ha già fatto parlare, a livello nazionale, di un’impennata nelle vendite e nelle richieste di tamponi alla ricerca del possibile contagio da Covid: il virus avrebbe rialzato la testa, seppure con sintomi decisamente più blandi e preoccupazioni quasi azzerate. Contemporaneamente, il brusco calo delle temperature ha portato a qualche mal di gola e malessere in più, di conseguenza anche ad ulteriori controlli in farmacia o fai da te. Nulla a che vedere con i numeri del passato, ma il fenomeno è stato registrato pure in provincia di Cremona.
«Niente di allarmante – precisano subito dalla farmacia Ziliotti di Porta Venezia – ma in effetti nell’ultima settimana i numeri dei tamponi sono raddoppiati. Parliamo comunque di numeri esigui e spesso legati alla necessità del cliente di entrare in ospedale per interventi o controlli. Quel che abbiamo notato, poi, è una più alta percentuale di positività fra chi richiede il test. Anche se va detto che nella maggior parte dei casi i sintomi sono pochi o addirittura assenti».
Anche a Crema, dalla farmacia Granata di via Matteotti, spiegano che «in effetti ultimamente ci viene richiesto qualche tampone in più rispetto alle scorse settimane e, sì, la percentuale di positività è in aumento». Dalla farmacia Bertolini di piazza Garibaldi, sempre a Crema, spiegano invece che «le richieste sono più che altro legate a ricoveri ospedalieri» ma non si registrano incrementi dei casi di positività rispetto alle scorse settimane.
Dai dati di Ats Val Padana si evince un indice di contagio che in provincia di Cremona sarebbe in costante crescita, dallo scorso 11 agosto: è passato dal 6,68% al 14,54% attuale. Per ritrovare una percentuale simile dobbiamo tornare al 3 gennaio scorso. Nel Cremonese l’indice di positività più alto (23,74%) riguarda la fascia di età 20-44 anni e quello più basso (9,8%) la fascia 12-19 anni. Il numero totale dei tamponi eseguiti, però, è molto basso se confrontato al passato: venerdì, ad esempio, in tutta la provincia ne sono stati eseguiti 117 fra antigenici rapidi (113) e molecolari (solo 4). Il 31 agosto erano stati 126 e il giorno prima 112. Numeri più alti in provincia di Mantova, dove venerdì ad esempio sono stati eseguiti 153 tamponi.
Rosanna Galli, presidente provinciale di Federfarma nonché titolare della farmacia omonima in via Bissolati a Cremona, dice che non c’è motivo di preoccuparsi: «Io personalmente, almeno per il momento, non ho registrato un incremento delle richieste di tamponi rispetto alle scorse settimane. Ma anche dove è stato notato penso sia più che altro legato alla necessità dei test per i ricoveri ospedalieri. Di sicuro siamo molto molto lontani dai numeri del passato». Secondo Galli neppure le forme virali trasmesse dalle zanzare e recentemente riscontrate anche in provincia – West Nile e Dengue – stanno suscitando particolare preoccupazione fra i cremonesi. Così come, per ora, in pochi stanno già pensando al vaccino antinfluenzale.
Intanto, però, anche gli ultimi numeri forniti dal Ministero della salute sembrano confermare l’incremento di contagi (e di conseguenza di tamponi): nella settimana tra il 24 e il 30 agosto sono stati registrati 14.886 positivi con una variazione del +28,1% rispetto alla settimana precedente. «Nel periodo di riferimento e rispetto alla settimana precedente si osserva un leggero aumento dei nuovi casi di Covid-19, incremento atteso sulla base degli andamenti previsti di fine estate – spiega in una nota il direttore generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia – e della diffusione di una nuova variante che, come per le varianti precedenti, si associa ad una maggiore circolazione virale». In questa fase, «nella quale è particolarmente importante osservare l’impatto della malattia sugli ospedali e la gravità clinica, si evidenzia che i tassi di occupazione ospedaliera rimangono sostanzialmente stabili, e, anzi, si registra una lieve diminuzione nelle terapie intensive».
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