L'ANALISI
18 Agosto 2023 - 05:30
CREMONA - Temperature in rialzo, con un picco di 37 gradi che in città è previsto fra domenica e lunedì: si ricomincia a boccheggiare e insieme al caldo ritorna anche l’allarme ozono. Colpa dell’anticiclone nordafricano, che è pronto a invadere l’Italia. Antonio Sanò de IlMeteo.it sottolinea che «il piatto bollente sarà eccezionale: una ricetta meteorologica anomala, straordinaria per il periodo, quasi alla fine dell’estate».
Negli ultimi giorni la centralina di monitoraggio dell’Arpa presente in via Fatebenefratelli ha registrato continui sforamenti dell’ozono rispetto al valore obiettivo (preferibilmente da non superare per più di 25 giorni all’anno) pari a 120 microgrammi al metro cubo sulla media mobile delle 8 ore: ha rilevato un picco di 133 microgrammi il 12 agosto, ‘scendendo’ a 127 nella giornata dell’altro ieri.
Nonostante non siano stati registrati sforamenti della soglia di informazione sulla massima giornaliera (che è pari a 180 microgrammi) anche le proiezioni in tempo reale di ieri sono state poco rassicuranti, visto il picco di 134 microgrammi registrato alle ore 14. Per Arpa, comunque, la qualità dell’aria cremonese resta ‘accettabile’ (bollino giallo) anche grazie ai bassi livelli di polveri sottili: sempre in via Fatebenefratelli le Pm10 sono ferme a 23 microgrammi, mentre le Pm 2.5 sono a 13.
Va peggio a Crema, dove in merito all’ozono la stazione fissa di Arpa Lombardia ha segnato un picco di 139 microgrammi il 12 agosto, mentre l’altro ieri si è fermata a 133. In ogni caso i livelli di ozono sono oltre il valore obiettivo dal 9 agosto e anche ieri alle 14 è stata toccata quota 137 microgrammi al metro cubo. Infine a Spinadesco il 16 agosto la massima giornaliera è stata di 141 microgrammi, mentre la media mobile sulle 8 ore ha raggiunto i 132.
A Casalmaggiore in assenza di una stazione di rilevamento fissa ci si può affidare alle stime di Arpa, secondo la quale l’ozono potrebbe avere raggiunto un picco di 154 microgrammi il 12 agosto, fermandosi invece a 138 l’altro ieri.
Il previsto rialzo delle temperature potrebbe comportare anche il peggioramento dei livelli di ozono che, come noto, se troppo alti rischiano di provocare alterazioni funzionali e biochimiche per lo più del tratto respiratorio. Per non parlare dei colpi di calore, che con una temperatura percepita attorno ai 40 gradi sono abbastanza frequenti.
I consigli, rivolti principalmente ad anziani e fragili, sono i soliti: «In primis idratarsi molto, come tento di spiegare ai clienti da luglio – dice Rosanna Galli, presidentessa provinciale di Federfarma –. Certo, gli integratori di magnesio e potassio possono aiutare, e infatti registriamo un boom negli acquisti, ma quel che serve maggiormente è bere tanta acqua. Agli anziani, che talvolta si presentano in farmacia alle 15, continuo a ripetere che sarebbe meglio uscire nelle ore più fresche della giornata. Importante anche ventilare gli ambienti».
Galli spiega che tanti si presentano in farmacia richiedendo la misurazione della pressione, spesso molto bassa proprio a causa del caldo. «Consigliamo anche di mangiare tanta frutta e verdura – continua – evitando cibi piccanti e insaccati. Per chi ha problemi di circolazione, inoltre, ci sono appositi farmaci per le vene ed eventualmente gel che possono dare sollievo».
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