L'ANALISI
13 Agosto 2023 - 05:10
CASALMAGGIORE/SAN GIOVANNI IN CROCE - Ci sono sempre, h24, e anche in questi giorni ferragostani vigileranno sui bisogni e le emergenze sanitarie di un vasto comprensorio. Eppure, la loro è quasi una modalità di ‘resistenza’ dettata dalla convivenza con le carenze degli enti superiori che non sempre dimostrano un’adeguata attenzione. Si tratta delle pubbliche assistenze come la Padana Soccorso che quotidianamente è impegnata nel servizio alla popolazione, facendo i conti con ristrettezze economiche dure quanto almeno la volontà di andare comunque avanti.
La Padana ha due postazioni fra Casalmaggiore e San Giovanni in Croce, una ventina di dipendenti e altrettanti volontari. Da 28 anni garantisce un’efficace copertura della zona Oglio Po, con interventi nel Casalasco ma anche nel Viadanese. In tutto, un parco mezzi composto da 9 ambulanze, due Fiat Doblò di cui uno attrezzato per i trasporti di disabili in carrozzina, un Renault Rifter, anch’esso attrezzato per trasporti speciali. Come si intuisce, fra personale e mezzi le spese risultano davvero ingenti ma, ed è qui il capitolo dolente, a fronte di ritardi negli incassi che superano anche i tre anni.
«Per quanto riguarda il servizio emergenze — spiega una fonte interna — gli enti preposti non brillano certo per puntualità. Capita che passino anni prima di ricevere i pagamenti relativi ai servizi effettuati. Si capisce che non è sempre facile onorare a nostra volta gli impegni finanziari». Va detto, tuttavia, che la Padana Soccorso ha sempre dimostrato la massima correttezza, riuscendo a garantire ai propri dipendenti il corrispettivo dovuto. E con puntualità.
Il problema, ovviamente, è generale e riguarda tante realtà a livello regionale e nazionale. Molte di queste sono state costrette a chiudere i battenti. Ne è testimonianza l’acquisto di due nuove ambulanze che la Padana ha effettuato in questo periodo: provengono da pubbliche assistenze liguri e del Parmense che stanno vendendo le loro dotazioni a causa della chiusura delle attività. Fortunatamente, la forza del volontariato consente di incamerare le risorse necessarie per garantire i servizi. Fiere, eventi sportivi, trasporti da e verso ospedali sono una importante fonte di introiti, nella misura in cui si presentano come flusso costante in tutti i periodi dell’anno. «Non molliamo — è l’impegno —, siamo abituati a navigare nelle avversità».
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