L'ANALISI
LA SCUOLA VERSO LA RIPRESA: NUMERI E NODI
08 Agosto 2023 - 05:30
CREMONA - È Ferragosto, forza e coraggio. Allo scoccare del 15 agosto mancherà meno di un mese all’avvio dell’anno scolastico: il 12 settembre. Il conto alla rovescia è iniziato, c’è chi sotto l’ombrellone si divide fra compiti e bagni al mare, chi è preso dall’ansia di finir tutto per tempo, chi temporeggia. È questione di stile e di sensibilità. Ma sta di fatto che l’estate al suo clou è destinata ad esaurirsi pian piano e il cambio stagione — c’è da scommetterlo — non sarà dato dall’equinozio d’autunno, ma dal suono della prima campanella che fra Cremona e Crema, dalle primarie alle superiori interesserà 23.305 alunni dai 6 anni ai 18. Ma alle superiori c’è chi tornerà sui banchi già dal 21 agosto prossimo, quando prenderanno il via i corsi di recupero e in molti casi anche le prove per saldare il debito e assicurarsi la promozione.
Saranno 3.208 i bambini che a Crema frequenteranno i comprensivi — fra elementari e medie —, a Cremona saranno 5.070 di cui 2.891 alle elementari e 2.179 alle medie. Ma il dato si fa più interessante, se paragonato con l’andamento degli ultimi anni. I remigini saranno 550, in crescita rispetto ai 534 dell’anno passato. Ma il totale degli iscritti alle primarie fa segnare un calo: si è passati da un totale di 2.939 iscritti ai 2.891 dell’anno che sta per iniziare. Nel 2020/2021 frequentavano le primarie 3.067 bambini, nel giro di quattro anni si sono persi 176 bambini, questo è il dato che riassume il lento e continuo erodersi degli iscritti, un segnale inequivocabile di quell’inverno demografico a cui si guarda con sempre più preoccupazione.
QUI GLI ISCRITTI ALLE PRIMARIE
Tendenzialmente le iscrizioni alle medie tengono con 718 bimbi in prima media, l’anno scorso erano 700. In crescita anche il totale degli iscritti: l’anno che arriverà vedrà frequentare le scuole medie 2.179 studenti, l’anno scorso erano 2.168, il totale nell’anno 2021/2022 era 2.184, nell’anno 2020/2021 l’insieme degli studenti alle medie erano 2.180. Fra le nuove iscrizioni in netto recupero appare la media Campi che aumenta di 16 iscritti passando da 124 a 140 primini, le altre medie Virgilio, Anna Frank, Vida e le paritarie Beata Vergine e Sacra Famiglia registrano una sostanziale tenuta delle posizione, ma — come si è osservato — nel totale il comparto regge e resiste, non risente per ora del calo di ragazzi che si comincia a osservare alle primarie.
Crescono gli iscritti alle classi prime delle superiori di città: 1.808 contro i 1.797 dell’anno scorso, anche i piccoli aumenti sono importanti per formare le classi e mantenere la stabilità (almeno numerica) dell’organico. Il totale degli studenti che frequenteranno le superiori è di 7.969 ragazzi, erano 7.764 l’anno scorso. Nell’anno 2020/2021 il valore complessivo dei frequentanti era di 7.570 studenti. In questi anni il numero di iscritti è cresciuto ogni anno, ma l’andamento è stato differente da scuola a scuola.
Fra i licei quello che ha ottenuto una crescita costante dal 2020 a oggi è stato l’Anguissola che è passato da 197 primini ai 271 dell’anno prossimo, sul totale degli iscritti si è passati dagli 890 dell’anno 2020/2021 ai 1.096 del prossimo. In crescita sui totale anche il liceo Aselli che il prossimo anno avrà 1.058 iscritti, contro i 1.038 dell’anno scorso, in calo sono invece i primini: 246 contro i 260 dell’anno passato, con 14 studenti in meno.
In calo anche il Manin che dai 789 studenti dell’anno scorso passa a 739, ma a preoccupare sono i nuovi ingressi al classico. Il 12 settembre saranno 37 gli studenti che inizieranno il percorso quinquennale all’insegna delle lettere classiche, l’anno scorso erano 56, in calo anche i primini del linguistico passati da 104 a 96.
A settembre, nelle scuole statali della Provincia entreranno in ruolo 67 unità di personale non docente. Si tratta di Ata, vale a dire amministrativi, tecnici e ausiliari (i vecchi bidelli). «I posti disponibili sono molti di più – spiega Salvatore Militello, sindacalista della Cisl – perché le scuole hanno bisogno di più personale per ciascun profilo. Ad entrare in ruolo nella nostra provincia, però, saranno soltanto 49 collaboratori scolastici, 13 assistenti amministrativi e 5 assistenti tecnici. Gli altri posti saranno coperti da supplenti».
Non sono invece previste assunzioni a tempo indeterminato per i Dsga, i direttori amministrativi. Ne mancano 27, 22 negli istituti comprensivi e cinque alle superiori. Non certamente pochi se si considera che in totale, in tutte le scuole della Provincia, i posti sono 43. I titolati attuali sono soltanto 16; gli altri sono a incarico annuale. Posti disponibili in numero elevato ci sono anche per gli assistenti amministrativi, vale a dire il personale di segreteria. Ne mancano 39, di cui 22 nei comprensivi e 17 negli istituti superiori.
All’ic di Gussola ne mancano addirittura cinque. I posti non dati a ruolo saranno coperti da supplenti, ma il continuo turn over non facilita certo il lavoro. Va peggio ancora allo Sraffa di Crema, dove ne mancano sei su dieci. Le note più dolenti arrivano per quanto riguarda i collaboratori scolastici. I posti liberi in questo caso sono 139, di cui 119 negli istituti comprensivi e 19 nel secondo grado.
All’ic di Castelleone ne mancano 12, al Cremona Tre nove, al Cremona Cinque e a Castelverde otto, a Sergnano, Spino d’Adda e Gussola sette.
Va un po’ meglio negli istituti superiori, anche se allo Stanga ci sono nove posti di bidello disponibili. Infine gli assistenti tecnici, dei quali ci sarebbe sempre più bisogno, considerato che la strumentazione informatica aumenta. Ne mancano 34, tutti alle superiori. Di questi, 25 sono tecnici veri e propri, ai quali si aggiungono tre istruttori al convitto della Scuola Casearia di Pandino, tre addetti all’azienda agraria dello Stanga e tre cuochi sempre allo Stanga.
«La novità di quest’anno – prosegue Militello – è che le immissioni in ruolo anche per il personale non docente avverranno in via telematica. Si tratta della prima volta. In precedenza, gli aventi diritto venivano convocati l’ultima settimana di agosto in Provveditorato e sceglievano la sede. Spero che tutti siano al corrente della nuova modalità. In ogni caso, non si rischia di perdere il ruolo, ma ci si vedrebbe assegnare una sede d’ufficio, che magari non è quella più gradita».
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