L'ANALISI
29 Luglio 2023 - 05:25
Gli sposi Antonio Scaglia e Maria Vittoria Perri
SOSPIRO - La storia d’amore e il loro matrimonio si trasformano in un gesto di altruismo verso le persone più fragili. Nel pronunciare le loro promesse, Antonio Scaglia e Maria Vittoria Perri hanno deciso di pensare al prossimo. Per il coronamento del loro grande giorno hanno espresso il desiderio di non ricevere regali a livello personale, ma di devolvere quel denaro, per contribuire alla realizzazione del primo Centro italiano per la cura di bambini e ragazzi per il trattamento delle psicopatologie nell’autismo in fase di costruzione a Sospiro.
«Desideravamo condividere la nostra gioia e abbiamo deciso di trasformare la felicità di questo momento in un gesto di altruismo verso persone più fragili e meno fortunate di noi. La scelta è ricaduta sul sostegno al Centro Nazionale Autismo, realtà del nostro territorio che diverrà riferimento internazionale per l'erogazione di trattamenti basati su evidenze scientifiche a favore di giovani con forme severe di autismo» hanno spiegato gli sposi, lei operatore socio sanitario domiciliare e lui imprenditore agricolo.
Il presidente di Fondazione Sospiro Giovanni Scotti ringrazia del bellissimo gesto. «L’iniziativa degli sposi Antonio e Maria Vittoria di destinare alla costruzione del Centro Nazionale Autismo quanto pervenuto da parenti ed amici in occasione del loro matrimonio, testimonia quanto i cremonesi abbiano colto l’importanza di tale realizzazione d’eccellenza europea sul nostro territorio. Là dove sono mancati i grandi mecenati, suppliscono in modo sempre diverso il mondo imprenditoriale ed il grande cuore delle singole persone, con iniziative lungimiranti come questa dei coniugi Scaglia – Perri, a cui va la nostra gratitudine, perché veramente il Centro sia un patrimonio di Cremona e dei cremonesi».
Infine il direttore generale della Fondazione Fabio Bertusi ribadisce l’importanza del progetto. «Sostenere la costruzione del primo Centro Nazionale che si occupa di Autismo significa garantire un’appropriata risposta clinica e riabilitativa a tante persone e nuclei famigliari che potranno migliorare la qualità della loro vita. Grazie, quindi, ad Antonio e a Maria Vittoria che, con il loro nobile gesto, hanno voluto conciliare un momento di festa ad un gesto concreto di attenzione nei confronti dei soggetti più fragili della nostra società».
Dopo la posa della prima pietra che è avvenuta lo scorso 14 ottobre sono in pieno svolgimenti i lavori alla struttura di via Lampugnani che diventerà un centro di eccellenza a livello non solo nazionale ma anche europeo. L’area di intervento si sviluppa su una superficie di 13 mila metri quadrati. La struttura è concepita per essere il più flessibile possibile, infatti ospiterà una popolazione con disturbo del Neurosviluppo per un totale di 10 posti letto, che potranno essere aumentati a 20. Nel corpo inferiore sono collocate le funzioni che necessitano di una maggiore apertura al pubblico, mentre nel corpo superiore sono concentrate quelle private legate al trattamento dei pazienti.
I due piani sono interconnessi dalla hall centrale. Al piano terra trovano posto spogliatoi, foresteria sala riunioni, uffici e sala conferenze. Il primo piano risulta invece completamente dedicato alle funzioni cliniche. A partire dalla hall centrale si snodano gli ambienti comuni, come la palestra. Le sale da pranzo, inserite in una massa protesa verso l’esterno, risultano collocate verso il giardino, permettendo un rapporto diretto con l’ambiente naturale. Una volta superate le zone comuni, il corridoio centrale distribuisce i locali di servizio e le camere da letto per i pazienti, terminando nelle sale comuni.
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