L'ANALISI
26 Luglio 2023 - 14:23
CREMONA - Mentre i Comuni continuano a programmare puntuali disinfestazioni anti-zanzare, l’allerta West Nile virus torna anche nella nostra provincia. L’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di sanità, infatti, ha comunicato che tramite la sorveglianza veterinaria attuata proprio sulle zanzare, ma anche su cavalli, uccelli stanziali e selvatici, la circolazione del virus è stata nuovamente accertata anche a Cremona. La positività, rilevata il 18 luglio, è in corso di conferma di laboratorio e sarà ufficializzata nel prossimo bollettino. Riguarderebbe un volatile ed è abbastanza – unita al decesso di una persona proprio per le conseguenze del virus, registrato la scorsa estate a Castelverde – per fare alzare la guardia.
Quest’anno la diffusione del West Nile è stata considerata «precoce» dall’Iss e dall’inizio della sorveglianza (a maggio) è anche già stato segnalato un caso di infezione umana: in un uomo della provincia di Parma, donatore di sangue che dunque ha scoperto il contagio tramite i controlli dell’Avis. Per lui, fortunatamente, nessuna conseguenza preoccupante. Sono invece salite a 20 le province con dimostrata circolazione: in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Sicilia e Sardegna. E oltre al recente caso di infezione veterinaria cremonese sono in attesa di conferma altri a Cuneo, Oristano, Forlì-Cesena, Lodi, Verona e Reggio Emilia. Animali selvatici affetti da West Nile erano stati precedentemente riscontrati nella vicina Piacenza (una gazza analizzata il 5 luglio) e in provincia di Mantova (12 luglio), così come a Parma (due cornacchie e quattro gazze il 6 luglio). In nessuna azienda avicola, invece, sono state rilevate positività. Stesso rassicurante esito per cavalli e asini.
Come noto la sorveglianza si basa anche sulla cattura di zanzare, tramite gabbie trappola, per analizzare preventivamente la loro eventuale positività al virus. Stando all’ultimo report dell’Iss attualmente la presenza del West Nile è stata confermata dal Cesme (Centro studi malattie esotiche) in 8 pool di zanzare catturate in Lombardia, Emilia-Romagna e Sicilia. Le analisi molecolari hanno classificato il ceppo virale all’interno del ‘Lineage 2’ in Emilia Romagna e Lombardia; in Sicilia invece è stata rilevata la circolazione del ‘Lineage 1’. Nello specifico, le zanzare portatrici di West Nile sono state catturate a Catania, Piacenza, Parma, Modena, Ravenna, Bologna, Ferrara e Pavia. Soprattutto i pool di Piacenza e Lodi, vicini al fiume Po e quindi non troppo distanti da Cremona, assumono significato per la nostra provincia. Fatto, va detto, che non stupisce più di tanto: è ormai da diversi anni che viene accertata la presenza del West Nile fra le zanzare in circolazione in Pianura Padana e anche nel Cremonese.
L’Iss porta avanti anche la sorveglianza sul virus Usutu, a sua volta trasmesso da zanzara Culex: è stato identificato in 2 pool di insetti e in tre uccelli in Emilia-Romagna, Toscana, Veneto e Piemonte. E per la precisione nelle province di Cuneo, Pistoia, Parma, Verona e Siena.
«Dal 2020 le attività di sorveglianza nei confronti dei virus West Nile e Usutu sono incluse nel Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta arbovirosi 2020/2025 – viene precisato dall’Iss –. Le attività di sorveglianza in ambito umano e veterinario sono coordinate dal Dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità e dal Cesme dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, a cui afferiscono le attività di conferma diagnostica, con il supporto della Direzione generale della prevenzione (Dgpre) e della Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari (Dgsaf) del Ministero della Salute. Le Regioni, in piena autonomia, definiscono i documenti normativo-programmatici per la sorveglianza epidemiologica e di laboratorio sul loro territorio e trasmettono i dati secondo il flusso riportato nel piano».
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