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LA STORIA

«I miei figli sono spariti con il padre, aiutatemi a ritrovarli»

Due bambini di 7 e 8 anni prelevati domenica dal genitore e mai più tornati a casa: indagano i carabinieri. Sopralluogo a Soresina, le ricerche e l’appello della madre

Piero Zanoni

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pzanoni@laprovinciacr.it

15 Luglio 2023 - 05:30

«I miei figli sono spariti con il padre, aiutatemi a ritrovarli»

SORESINA - «Riportatemi i miei bambini». È l’appello accorato di una mamma, che vive ore di angoscia e che da domenica scorsa sta cercando di ritrovare i figli di otto e sette anni, prelevati dal padre come tutte le domeniche ma poi non riconsegnati. Le forze dell’ordine sono già state allertate (sul caso vige il più stretto riserbo) e sul capo dell’uomo pende una denuncia presentata ai carabinieri di Chignolo Po per sottrazione di minori.

La donna è un’italiana di 36 anni e vive in un piccolo paese della provincia di Pavia. Ma per otto anni ha vissuto e abitato a Soresina assieme a un 45enne cittadino egiziano. «L’ho conosciuto tramite amici — racconta la donna — e nel 2014 siamo andati a vivere insieme. Prima lavorava a Piacenza, poi ha trovato occupazione in un’impresa di logistica a Soresina. Ma non c’è rimasto per molto. Negli anni del nostro rapporto ha lavorato saltuariamente, a seconda di quel che trovava. Intanto siamo diventati genitori: il maschietto a fine 2014 e la femminuccia nel 2016. Non sono stati anni facili ma ha sempre trattato bene sia me che i bambini. Poi durante il Covid ho preferito trasferirmi temporaneamente dai miei nel Pavese, mentre lui è rimasto a Soresina. Tornata dopo il Covid, un giorno di febbraio dell’anno scorso mi ha aggredita con una sedia di metallo. Botte e insulti. Sono finita al Pronto soccorso dell’ospedale di Lodi e poi ho segnalato l’episodio ai carabinieri. Il processo per i maltrattamenti che ho subito si dovrebbe tenere tra non molto. Lì ho deciso di ritornare nel Pavese coi miei figli. Poi parlando con un avvocato, siamo arrivati ad un accordo: lui avrebbe potuto stare coi bambini due volte la settimana».

Il ritratto che ne fa l’ex compagna non è dei più lusinghieri: disoccupato, o comunque con lavoretti precari, noto alle forze dell’ordine, violento. «Ma non ha mai fatto del male ai bambini — rimarca — e fino a pochi giorni fa non ci sono stati problemi. Domenica verso le 9.30 è arrivato a casa di mia mamma. Non ha un’auto e l’ha accompagnato un suo connazionale che lavora a Soresina. Ha preso i figli ribadendo che li avrebbe riportati verso le 21».

Ma così non è stato. Verso le 22 il bambino ha chiamato la nonna: «Sono al CremonaPo, nel centro commerciale dove c’è un cinema».

La mamma si è allarmata e verso le 2.30 di notte è piombata a Soresina e ha allertato i carabinieri, i quali, assieme a una squadra dei vigili del fuoco, hanno aperto l’abitazione dell’uomo, trovandola vuota. A questo punto i militari hanno dato il via alle ricerche e hanno geolocalizzato il cellulare dell’uomo al confine con la Francia.

«Ma io sono certa che il mio ex non ha parenti in Francia e di sicuro io non l’ho mai autorizzato a portare i bambini all’estero».

Il timore della mamma è che l’uomo possa trasferire i suoi figli fuori dall’Italia, magari anche in Egitto. Un’operazione illegale e difficile, poiché i documenti dei piccoli compresi i passaporti sono tutt’ora in mano alla madre, ma non impossibile se si conoscono le persone e le strade ‘giuste’.

Nell’unico contatto telefonico con lui, chiamato dai carabinieri lunedì notte, l’egiziano avrebbe dichiarato di essere a Castelverde: «Sto aspettando mio cugino che finisce di lavorare e riporto i bambini dalla nonna».

Ma l’intenzione è rimasta lettera morta e il fratellino e la sorellina, cittadini italiani, sono tuttora irreperibili.

«Secondo me — conclude la mamma — ha tentato di varcare il confine a Ventimiglia, ma non c’è riuscito perché i controlli per entrare in Francia sono ormai capillari e lui non ha i documenti dei piccoli. Allora per me è rientrato nel Cremonese, dove forse qualcuno lo aiuta a nascondersi. Chi sa qualcosa, mi aiuti».

La speranza è che i carabinieri possano al più presto riportare i figli alla mamma e chiudere il caso.

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