L'ANALISI
05 Luglio 2023 - 10:00
CREMONA - Nel 2022 le famiglie lombarde hanno speso 13,7 miliardi di euro in beni durevoli, dato in calo dell’1,1% rispetto all’anno precedente secondo l’Osservatorio dei Consumi Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia. A fronte della flessione media del 2,7% calcolata a livello nazionale, la Lombardia risulta la seconda miglior regione d’Italia, alle spalle solo della Toscana (-1%). A livello provinciale nel 2022 il reddito pro capite dei cremonesi è aumentato del 6,9% (seconda crescita più ampia in Lombardia, alle spalle di Milano) raggiungendo i 19.760 euro.
I dati dell’Osservatorio Findomestic indicano che la spesa per i beni durevoli in provincia di Cremona è stata di 487 milioni di euro (-2%), pari a 3.175 euro per famiglia. Nel settore della mobilità, i cremonesi hanno speso soprattutto per le auto usate, che hanno chiuso l’anno con un giro d’affari di 131 milioni, dato sostanzialmente stabile rispetto al 2021: il -0,2% è il dato migliore in Lombardia e il secondo a livello italiano, dietro a quello di Verbania. In netto calo, invece, il mercato delle auto nuove: -9,3% per un fatturato di 115 milioni.
In crescita, al contrario, i motoveicoli: +4,8% per 12 milioni totali. Tra i beni per la casa, la spesa si è concentrata soprattutto nel settore dei mobili, che ha raggiunto quota 123 milioni con un incremento del 3,6% e una spesa media per famiglia di 804 euro (medaglia d’argento tra le province lombarde). Favorevole, come nel resto della regione, l’andamento degli elettrodomestici (+2% per 38 milioni) e dei prodotti di telefonia (+1,6% per 40 milioni), mentre sprofondano i valori di information technology (-9,1% per 15 milioni) ed elettronica di consumo (-19,9% per 14 milioni).
«La Lombardia — spiega Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic — mostra una tenuta migliore rispetto all’andamento del Paese in tutti i comparti chiave del paniere. Sulla performance complessiva incide in misura significativa il contenimento delle perdite nel settore della mobilità, con le auto nuove a -6,5% (-11,2% in Italia) per un giro d’affari di 3,2 miliardi e quelle usate a -1,9% (-4,1% il dato nazionale) per un valore di 3,55 miliardi. Anche il mercato dei motoveicoli, che ha raggiunto i 398 milioni con un incremento del 4,8%, è migliore della media italiana, che si attesta a +4,4%». Sul fronte dei beni per la casa, il bilancio della Lombardia è a due facce.
«Il fatturato dei mobili — evidenzia Bardazzi — ha superato quello delle auto nuove totalizzando 3,37 miliardi grazie a una crescita del 5,8% a fronte del +5,1% del dato italiano. Molto positivo è il risultato degli elettrodomestici, che sfiora quota 1,1 miliardi evidenziando una dinamica espansiva del 4,3%, nettamente superiore al +2,5% registrato a livello Paese. Meno brillanti, invece, le performance degli altri comparti: il +2,3% della telefonia, per un totale di quasi 1,2 miliardi, è lontano dal +3,8% della media italiana; il -8,7% dell’information technology, per 474 milioni complessivi, si traduce in una perdita più ampia rispetto al -8,2% su scala nazionale; il -17,3% dell’elettronica di consumo, con 432 milioni in tutto, segna un decremento più marcato in confronto alla perdita media del 14,4%».
L’Osservatorio Findomestic rileva che il budget medio destinato dalle famiglie lombarde all’acquisto di durevoli è stato di 3.048 euro, 390 in più rispetto alla media nazionale. Il valore è comunque inferiore a quello delle regioni che hanno conquistato il podio tricolore, vale a dire Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Toscana. A livello provinciale il primato spetta a Monza-Brianza che, con 3.300 euro per famiglia, occupa il terzo posto nella graduatoria delle province italiane, preceduta soltanto da Trento e Modena. Milano si colloca poco al di sotto della media regionale (3.038 euro), occupando il 26° posto nella classica delle 107 province italiane. Seconda in Lombardia e settima in Italia è Varese (3.193 euro), seguita da Cremona (3.175 euro), Lodi (3.141 euro), Como (3.138 euro), Pavia (3.097 euro), Lecco e Mantova (2.998 euro per entrambe), Brescia (2.956 euro), Bergamo (2.836 euro) e, infine, Sondrio che, con 2.630 euro, occupa il 55° posto nella classifica delle province italiane.
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