L'ANALISI
27 Giugno 2023 - 15:12
CREMONA - La turbolenta serata di un 24enne pregiudicato si è conclusa con l’arresto per maltrattamenti in famiglia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e lesioni personali. Tutto è iniziato poco dopo le 22 di sabato 24 giugno, quando alla centrale dei carabinieri è arrivata una telefonata di una donna che aveva problemi col figlio. Dalla cornetta del telefono si sentivano delle urla, poi la linea è caduta. Motivo per cui è stata immediatamente inviata una volante della Radiomobile sul posto.
La pattuglia è arrivata in brevissimo tempo e i militari hanno sentito le urla di alcune persone che litigavano nel palazzo. Ma subito, dalle finestre delle scale condominiali, hanno notato un uomo che scendeva rapidamente e, giunto al piano terra alla vista dei carabinieri, ha continuato a correre verso il seminterrato, dove si trovano i garage, per scappare da una porta di uscita.
I militari lo hanno raggiunto e bloccato. Poi sono andati al piano da cui provenivano le urla e hanno parlato con i genitori dell’uomo. La madre, che poco prima aveva chiamato in centrale, ha immediatamente raccontato la difficile e ingestibile convivenza con il figlio. Il 24enne a quel punto ha iniziato ad provocare e sfidare genitori e militari, insultando e minacciando tutti di morte.
I carabinieri hanno richiesto l’intervento di un’ambulanza, ma nel frattempo il giovane ha aggredito i militari che lo tenevano sotto controllo colpendone uno con un calcio. Sedata la situazione, i militari hanno ascoltato i genitori che hanno denunciato una situazione tra le mura domestiche ormai insostenibile. Continue richieste di denaro da parte del figlio, intento a comprare droga, sfociavano in liti conseguenti maltrattamenti nei confronti dei genitori.
Quella sera il litigio era nato per lo stesso motivo. Il figlio si era poi scagliato contro la madre, strattonandola e facendola cadere per terra, mordendola a un braccio e dandole un pugno in faccia, impedendole anche di proseguire la telefonata con i carabinieri. Era intervenuto il padre ed era riuscito a dividerli, nel frattempo erano arrivati i carabinieri all’ingresso del palazzo e il 24enne aveva tentato la fuga.
I genitori hanno anche raccontato che i comportamenti violenti del figlio in genere terminano solo quando il giovane ottiene il denaro che chiede, e che negli ultimi mesi la situazione è notevolmente peggiorata. I militari hanno verificato che il 24enne era già stato condannato nel 2020 per maltrattamenti in famiglia e aveva numerosi precedenti di polizia anche per stupefacenti. Quindi, dopo la denuncia dei genitori, hanno arrestato il 24enne per maltrattamenti in famiglia, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. È stato accompagnato nel carcere di Cà del Ferro e nella tarda mattinata del 27 giugno è intervenuta la convalida e nei suoi confronti è stata disposta la custodia cautelare in carcere.
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