L'ANALISI
20 Giugno 2023 - 11:05
CREMONA - Sempre più rilevante il nodo personale per l’amministrazione comunale di Cremona. I problemi, infatti, non sembrano riguardare soltanto la Polizia locale, per la quale si registra uno sbilanciamento pressoché palese tra le assunzioni (poche unità quelle imminenti) e le esigenze del Corpo di qui a qualche mese, tenuto conto di pensionamenti, mobilità e via discorrendo.
A fare il punto, e a sollevare non poche preoccupazioni, sono stati i sindacalisti di Uil-Fpl (Federazione Poteri Locali), nel corso dell’incontro sindacale tenutosi ieri mattina con la «delegazione trattante di parte datoriale» (è la definizione data dalla stessa Uil-Fpl), rappresentata dal segretario generale del Comune, Gabriella Di Girolamo, dal responsabile delle Risorse Umane, Fabio Scio e dall’assessore al Personale, Maura Ruggeri.
A margine della illustrazione del Piano dei fabbisogni 2023–2025, Uil-Fpl, tramite il segretario territoriale, Maricla Martini «esprime e ribadisce forte preoccupazione invitando ad importanti riflessioni che, ad oggi, non sono state prese minimamente in considerazione. L’amministrazione comunale - spiega Martini - esprime una strategia d’azione che denota scarsa consapevolezza e mancanza di considerazione delle reali necessità e quindi dell’operato dei lavoratori stessi e dell’utenza».
Poi Martini illustra nel dettaglio le situazioni critiche o potenzialmente critiche. «Nell’ambito della Polizia locale seguiranno 4 assunzioni di agenti e 4 ufficiali a fronte di un organico ad oggi fortemente in negativo, visto che mancano circa 40 agenti, con prossimi imminenti pensionamenti o mobilità presso altre amministrazioni comunali o provinciali; nell’ambito delle Politiche Educative - continua Martini - per l’anno scolastico 2023–2024 l’assunzione sarà di 21 educatori a tempo determinato, assunzione a seguito di concorso o mobilità, personale che non rientra in un incremento perché si tratta di assunzioni solo periodiche ad oltranza, che causano un continuo precariato».
«Poi c’è l’ambito cucina/mensa scolastica delle scuole primarie statali, dove, nonostante il personale sia stato drasticamente dimezzato negli ultimi anni, il servizio si è comunque classificato al primo posto nell’ambito del secondo rating dei menu scolastici, poiché i menù predisposti sono risultati i più equilibrati in base ai parametri delle linee guida della ristorazione scolastica e le recenti raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, rappresentando altissimi aspetti qualitativi».
«In questo ambito è prevista l’assunzione, a seguito di concorso o mobilità o graduatorie, di due cuochi, ma va considerato che almeno uno accederà alla pensione entro breve tempo.
Possibile - si chiede Martini - che tali riflessioni giungano solo alla nostra attenzione? La qualità sempre raggiunta grazie al buon senso ed alla buona volontà di questi lavoratori, ora è messa a repentaglio poiché le condizioni di lavoro sono da troppo tempo insostenibili e lo rimarranno nel tempo, così come i carichi di lavoro, sempre più impegnativi, ed i rischi, sempre più elevati».
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