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Ospedale, è ‘braccio di ferro’ con il fornitore per la dialisi

Quasi due anni di contenzioso con la società di Parma che rivendica 200mila euro dal Maggiore

Stefano Sagrestano

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stefano.sagrestano@gmail.com

17 Giugno 2023 - 15:31

Ospedale, è ‘braccio di ferro’ con il fornitore per la dialisi

Una veduta aerea dell’ospedale Maggiore di Crema, che si affaccia su largo Dossena

CREMA - Una vertenza legale che si trascina ormai da quasi due anni. In gioco ci sono 200mila euro di forniture di «servizi per la dialisi», con l’azienda Dialpoint Srl di Parma, che pretende le vengano pagati; mentre l’Asst si oppone. Un tira e molla tra ingiunzioni del Tribunale di Cremona, che ora vivrà un nuovo capitolo. Per capire la genesi della vertenza bisogna risalire al 2021, quando la Dialpoint si era rivolta per la prima volta al giudice, per chiedere che Asst Crema pagasse la somma. Una prima ingiunzione obbligava l’Azienda socio sanitaria a versare l’intera cifra.

Al che, l’Asst si è affidata all’avvocato Simone Vismara del foro di Monza, che ha presentato ricorso. A febbraio la nuova sentenza, che ha revocato l’ingiunzione di pagamento, condannando l’Azienda socio sanitaria a versare a Dialpoint 76.920 euro a titolo di indennità «per ingiustificato arricchimento», oltre agli interessi e a rifondere alla società parmense le spese di lite, quantificate in novemila euro. In pratica, l’ospedale era riuscito a dimezzare l’esborso e difatti, su parere dello stesso Vismara, non ha fatto appello, ritenendo questa sentenza «già produttiva di effetti giuridici notevolmente migliorativi, rispetto al decreto ingiuntivo».

La direttrice generale Ida Ramponi

A questo punto, però, è stata l’impresa ad opporsi. A fine aprile, i legali della Dialpoint si sono rivolti alla Corte d’appello di Brescia, chiedendo ovviamente che l’ospedale paghi l’intera somma, oltre agli interessi di mora. Di qui l’ultimo capitolo della vertenza, con l’Asst che si è costituita in giudizio: l’udienza è attesa per ottobre. Finora la battaglia legale è costata all’Azienda socio sanitaria 21mila euro. A quanto pare, Asst e impresa erano ai ferri corti già prima di ricorrere al Tribunale. In merito, ieri, la direttorice generale dell’Asst Ida Ramponi ha preferito non rilasciare dichiarazioni. La battaglia legale in questione, del resto, non è certo l’unica causa che vede coinvolta l’Asst.

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