L'ANALISI
CREMONA: ‘STILL I RISE’ ALLA DON MAZZOLARI
13 Giugno 2023 - 09:15
CREMONA - «La mia casa è accogliente e in giardino ho una piscina nella quale mi diverto molto». A Samos ci si accontenta di una pozzanghera. «In tutti i supermercati ci sono molti scaffali pieni di cibo, che a volte viene sprecato. Siamo molto fortunati a poter scegliere»... «In inverno abbiamo tutto, siamo al caldo, ma siamo annoiati e non sorridiamo come Hala che abita in un campo profughi in Siria»... E ancora: «In Kenya molte case sono composte da un solo ambiente nel quale si svolgono tutte le attività casalinghe e i bambini sognano di avere lavori, le nostre case invece sono spaziose e ben arredate per aiutare la famiglia e noi non ci preoccupiamo di niente». Pensieri accompagnati da fotografie danno forma alla mostra dal titolo ‘Still I rise’ allestita presso la scuola primaria don Primo Mazzolari di via Corte nell’ambito del progetto Insieme che il volontario cremonese Nicolò Govoni ha ideato appositamente per le scuole su tematiche relative a migrazione, accoglienza, lavoro minorile e al diritto all’istruzione.
E così i bambini delle classi 2ªA, 3ªA, 3ªB e 3ªC sotto la guida delle maestre Silvia, Rossella, Antonella e Alessandra hanno imparato a conoscere alcuni aspetti della vita dei loro coetanei che frequentano le scuole di Samos, in Grecia, a Nairobi, in Kenya e a Idlib in Siria aperte negli anni grazie all’impegno di Nicolò. L’hanno fatto attraverso le fotografie che i piccoli profughi hanno scattato e commentato con brevi didascalie. Anche gli alunni cremonesi hanno voluto immortalare momenti per loro significativi, volti a mettere in luce le disparità di condizioni fra la propria vita e quella dei bambini che vivono negli hotspot. «La mostra — come spiega la maestra Silvia — ha lo scopo di favorire una riflessione su tanti argomenti importanti: i diritti dei bambini, l’importanza dell'istruzione come occasione di riscatto, lo spreco di cibo e acqua, il rispetto per l’ambiente, il valore dell’amicizia e della condivisione fino al riconoscimento del valore di persone come Nicolò».
Un parallelismo, talvolta un confronto impietoso, colto dai bambini con profonda sensibilità, rispetto e consapevolezza dei propri privilegi. Un cartellone all’ingresso ne racconta la genesi ai visitatori anche in codice braille, accessibile anche agli alunni ipovedenti che frequentano la scuola.
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