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SESTO CREMONESE

Erba alta al cimitero nonostante la disinfestazione, proteste e rabbia

I giorni di chiusura per i lavori non sono bastati. «Lo scenario è desolante. Chi ne risponde?»

La Provincia Redazione

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10 Giugno 2023 - 09:01

Erba al cimitero nonostante la disinfestazione,  proteste e rabbia

SESTO - Diventa un caso amarissimo l’erba alta che infesta da settimane il cimitero di Sesto. Quelle che in dialetto cremonese si definiscono ‘piante matte’ circondano le tombe e la gente continua a lamentarsi. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Carlo Vezzini con un comunicato ufficiale a fine maggio annunciava che giovedì scorso il camposanto sarebbe rimasto chiuso per la disinfestazione dell’area con un erbicida. Il trattamento è stato eseguito, sono passati quasi dieci giorni, ma a giudicare dalle fotografie recentissime sembra che la situazione non sia affatto migliorata. E monta la protesta e la rabbia. Dopo la denuncia del capogruppo di minoranza ‘Per Sesto Domani’ ed ex sindaco Francesca Maria Viccardi, che interpretando i mugugni dei suoi compaesani, nei giorni scorsi ha sollevato il problema, ieri in redazione sono arrivate altre lamentele.

Come quella di una sestese che si è trasferita a Cremona, ma non ha mai dimenticato le sue radici e al camposanto del paese natale viene spesso a pregare sulla tomba del figlio e dei genitori. «Quando ho visto la selva cresciuta vicino alle lapidi ci sono rimasta malissimo – racconta la signora – mi è venuto il magone e se devo essere sincera mi sono anche molto adirata perché è inconcepibile che in un paese civile ci sia questa desolazione; il cimitero è un luogo sacro perchè qui riposano i nostri cari che meritano rispetto e dignità, non questa grave situazione di incuria e di degrado che è una vera e propria offesa alla loro memoria». E poi aggiunge: «Altrove i cimiteri sono tenuti molto meglio, hanno detto che avrebbero fatto la pulizia, ma qui serviranno ancora molti giorni per estirpare le piante, bisogna chiamare un’impresa specializzata perché da sola l’erba non se ne andrà e se continua a piovere diventerà ancora più alta. A chi dobbiamo attribuire la responsabilità di questo scenario desolante?».

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