L'ANALISI
06 Giugno 2023 - 05:15
CREMONA - Inclusivo, positivo, solidale e disciplinato: così è lo sport immaginato e promosso dal progetto Faircoaching, realizzato da Comune di Cremona e Assist, Associazione Nazionale Atlete con il patrocinio dell’università di Verona.
«L’obiettivo è stimolare gli adulti coinvolti nell’ambito sportivo ad adottare modelli di comportamento che favoriscano la crescita, lo sviluppo e l’espressione delle potenzialità di ogni persona, soprattutto dei giovani — spiega l’assessore allo Sport, Luca Zanacchi —. Il Comune di Cremona è il capofila dell’Osservatorio appositamente costituito per rilevare i livelli di consapevolezza e di incidenza dei comportamenti inappropriati nello sport. Un’iniziativa unica non solo in Italia, ma anche in Europa».
L’amministrazione comunale, con la collaborazione di numerose realtà sportive del territorio, in primis il Panathlon, sta provvedendo alla somministrazione dei questionari per la raccolta dei dati: «Ci rivolgiamo sia agli atleti che agli allenatori e ai dirigenti attraverso sondaggi distinti — spiega Zanacchi —. Grazie al prezioso aiuto dell’università di Verona stiamo coinvolgendo un numero crescente di associazioni sportive per realizzare un’operazione di respiro nazionale. A maggio ospiteremo uno specifico evento di restituzione per spiegare come lo sport possa e debba diventare uno strumento di prevenzione della violenza psicologica, verbale e fisica».
Il progetto Faircoaching è nato a seguito dell’approvazione della Carta dei valori per lo sport al femminile, sottoscritta a inizio 2021: «La violenza di genere è il focus attorno a cui abbiamo voluto costruire una progettualità più ampia — dice Zanacchi —. L’obiettivo è promuovere una diffusa consapevolezza tra gli allenatori, sia di base che professionisti, i sostenitori, gli atleti e le loro famiglie sui comportamenti scorretti e discriminatori verso tutti gli atleti e, in particolare, le giovani atlete, che restano il bersaglio più colpito».
La missione culturale del progetto Faircoaching non si orienta esclusivamente alla prevenzione degli abusi e dei maltrattamenti, ma punta ad andare più a fondo: «La violenza si annida ovunque, anche nelle modalità relazionali della quotidianità fondate su stereotipi e prassi sociali tossiche — prosegue Zanacchi —. Linguaggi offensivi, discriminazioni razziali e comportamenti sessisti sono devianze radicate in una società che si dimostra ancora troppo spesso incosciente e impreparata».
Proprio per questo il Comune di Cremona si prepara a organizzare, al termine dell’estate, alcuni momenti di formazione gratuiti destinati sia agli allenatori che agli atleti: «Vogliamo stimolare e favorire l’adozione di codici di condotta e linee guida etiche nell’ambito dell’allenamento e della formazione — sottolinea l’assessore allo Sport —. Per noi amministratori questo progetto è una sfida cruciale: lo scopo è quello di creare sensibilità e costruire consapevolezza. Diffondere buoni esempi di coaching è il miglior modo per rafforzare l’attivismo e combattere le distorsioni del sistema sportivo. È totale il nostro sostegno ai club e alle organizzazioni di ogni livello per definire modelli di sport sano, corretto e autenticamente rispettoso».
RISPETTO. Dimostrare il massimo rispetto, tutelando i diritti, la dignità e il valore di ogni persona a prescindere da sesso, abilità, orientamento sessuale, background culturale o religione; evitare un linguaggio privo di stereotipi.
INCLUSIONE. Cercare di massimizzare la partecipazione e il divertimento degli atleti indipendentemente dalle loro capacità; ricordare che gli atleti partecipano per piacere e amicizia: prendersi cura delle loro reazioni emotive.
ESSERE PROPOSITIVI E PREVENIRE. Fare del fair play la propria filosofia di vita, dentro e fuori lo sport; mostrare un atteggiamento positivo nell’ambito sportivo, scoraggiando tutti i casi di gioco scorretto, irregolare o atti di violenza sia in campo che fuori.
RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE. Creare un ambiente e un’atmosfera sicuri e salutari; mostrare attenzione e cautela nei confronti di atleti malati o infortunati; seguire i consigli di un medico e/o un fisioterapista per stabilire quando un atleta infortunato è in grado di tornare a giocare.
IMPEGNO. Insegnare agli atleti che un impegno continuo e una competizione al massimo delle proprie capacità sono importanti quanto la vittoria. Questo stimola una visione a lungo termine: ogni obiettivo è la conseguenza di un percorso.
SVILUPPO PROFESSIONALE. Tenersi aggiornati sui metodi di coaching attuali: mantenere o migliorare il livello di accreditamento; mettere in pratica l’apprendimento permanente e la formazione continua; essere umili e cercare di vedere in ogni atleta un’opportunità di crescita personale e professionale.
FIDUCIA. Esprimere fiducia nelle capacità degli atleti; insegnare agli atleti che c’è differenza fra la loro attività e il livello professionale; non allenarli come se fossero professionisti; assicurarsi che l’allenamento rispecchi il livello della competizione espressa nel terreno di gioco.
ISPIRAZIONE. Ispirare gli atleti con le parole e le azioni; far capire che lo sport è un mezzo attraverso cui si possono esprimere i migliori valori di un essere umano.
FESTEGGIARE. Festeggiare le storie di successo e far capire che il cyberbullismo, compresi commenti negativi e umilianti, messaggi e post di status nei social media, messaggi personali o e-mail sono da considerare una grave forma di molestia.
INTEGRITÀ. L’integrità nello sport è di fondamentale importanza, perciò nessuna persona può partecipare direttamente o indirettamente in attività di gioco d’azzardo.
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