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DOPO LE AMMINISTRATIVE

I tormenti del Pd, Bonaldi: «Colpa di Elly? In malafede chi pensava facesse miracoli»

L’analisi dell'ex sindaco di Crema ora in segreteria: «Non è neppure entrata dalla porta, è ancora sulla soglia: lasciamole finire gli esami, poi le daremo i voti»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

01 Giugno 2023 - 09:21

I tormenti del Pd, Bonaldi: «Colpa di Elly? In malafede chi pensava facesse miracoli»

CREMA - Stefania Bonaldi, ex sindaca del Pd a Crema per due mandati, da pochi mesi nella segretaria nazionale del partito, dopo aver sostenuto la candidatura alle primarie di Elly Schlein analizza il disastroso risultato delle recenti comunali, in particolare l’esito dei ballottaggi.

Come ammesso dalla stessa Schlein, per il Partito democratico si è trattato di una sconfitta netta: come valuta l’esito delle urne?
«Sono sempre stata fra chi arricciava il naso quando la politica nazionale, anche della mia parte, si intestava i risultati delle amministrative, che sono frutto di dinamiche articolate, molto locali e personali, di spinte anche civiche e di logiche che non rispondono né corrispondono immediatamente a quelle della politica alta. Ciò detto, la nostra segretaria ha parlato di una sconfitta netta e non la posso smentire. Apprezzo si sia inaugurata una nuova stagione in cui chi perde le elezioni lo ammette, ma forse sarei meno drastica. A febbraio il Pd era dato al 15% ed era il terzo partito nel Paese, ora si attesta a oltre il 21% ed è il primo partito nel campo progressista, secondo in Italia. Pensare che in tre mesi la nuova segretaria potesse essere travolgente, al limite del miracoloso, significava essere ingenui o in malafede. Mi pare che il vento tiri da quella parte: è la democrazia, un’ottima compagna di viaggio non solo quando si vince. In Italia da quasi ottant’anni si volta liberamente, per certi versi è un trionfo della democrazia che possano vincere anche i figli di coloro che non avevano un grande feeling con essa». 

Da soli
non si vince
e allora penso
che dovremo
lavorare sodo
a partire
dai temi
che già ora
ci uniscono
con le altre forze
di opposizione

Da più parti gli analisti politici scrivono che Schlein non faccia presa sulle classi più popolari: pensa ci sia già bisogno di un cambiamento di rotta o il suo lavoro è solo all’inizio?

«Elly non è neppure entrata dalla porta: è ancora sulla soglia. E quando le persone avranno modo di conoscere la sua grande onestà intellettuale, il suo ottimismo, la sua preparazione, si faranno le loro idee. Capisco, d’altro canto, che i commentatori debbano riempire le pagine tutti i giorni e tentino anche letture psicologiche (o psico-drammatiche), dentro e fuori il Partito. Vedremo. Intanto, per parlare alle classi popolari non dovrebbe servire un diploma apposito: basta una visione dell’uomo solidale, un sentimento del quale la segretaria del Pd trabocca. Lasciamole finire gli esami, poi le daremo i voti».

Quanto ha inciso il momento favorevole al centrodestra, in particolare di Fratelli d’Italia a livello nazionale, anche sull’esito delle comunali?
«Moltissimo. Mi pare evidente che l’onda della destra sia molto forte, non solo in Italia. Ma niente paura, li convertiremo a una idea di democrazia senza riserve. Nel mentre, continueremo ad amministrare bene dove abbiamo vinto e a fare bene opposizione dove abbiamo perso. Siamo portatori di un impianto opposto a quello individualistico, che caratterizza la destra, abbiamo una visione tutta centrata sulla solidarietà, da promuoversi con una classe politica competente. La politica non è pacche sulle spalle e buone parole, troppe persone si illudono di potersela cavare così, come se fossero dei compagnoni».

L’ex sindaco conclude con uno sprone ai militanti e non solo. Qual è il suo messaggio al popolo del Pd?
«Queste elezioni ribadiscono che da soli non si vince — lo declina Bonaldi —, e allora dovremo lavorare sodo a partire dai temi che ci uniscono, già ora, con le altre forze di opposizione».

Quali per iniziare?
«Per iniziare penso al tema della salute e a quello del salario minimo».

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