«Incidenti inesistenti», nei guai anche un cremonese

CREMONA - C’è anche un agente assicurativo della città fra i 32 iscritti sul registro degli indagati per truffa ai danni di un’agenzia assicurativa che ha sede anche a Cremona: avrebbe accettato foto ‘taroccate’ per provare incidenti inesistenti o ammaccature, assicurando così ingenti rimborsi ad alcuni clienti.

Le indagini risalgono al 2021 e sono state portate avanti dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Fiorenzuola d’Arda (all’epoca dei fatti comandata dal tenente colonnello Biagio Bertoldi) coordinati dal pubblico ministero Antonio Colonna del tribunale emiliano. Ora l’epilogo: agli indagati – quasi tutti residenti nel Piacentino e di età compresa fra i 50 e i 60 anni – vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa o frode assicurativa in concorso.

Tutto è partito appunto dalla cittadina della Val d’Arda e nel mirino dell’Arma sono finite anche tre carrozzerie compiacenti della zona. Il modus operandi, in base al quadro delineato dagli investigatori, era ricorrente: sfruttando anche applicazioni informatiche, venivano alterate immagini di auto per simulare danneggiamenti. Prove che servivano per alzare, o in qualche caso creare dal nulla, i risarcimenti assicurativi.

In base alla ricostruzione dell’Arma, l’agente della compagnia di Cremona sarebbe stato il ‘perno’ dell’attività, non a caso le indagini sarebbero partite proprio da controlli interni e sull’assicurazione stessa. Ad insospettire è stato l’elevato numero di risarcimenti passati dall’agente in questione, relativi anche ad incidenti inesistenti.

Dall’inchiesta ne è poi scaturita una seconda, che vede coinvolto un carrozziere residente nel Piacentino. Oltre ad avere avuto un ruolo nelle presunte truffe ai danni dell’assicurazione cremonese, quest’ultimo avrebbe gestito episodi di spaccio di cocaina.

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