L'ANALISI
20 Maggio 2023 - 17:53
CREMONA - La saldatura nel metaverso e l’imprenditoria meccanica dialogano con il viaggio nei mondi reali e virtuali, le vecchie care macchine per scrivere di Olivetti offrono il pretesto per raccontare e agire ‘La macchina zero’, graphic novel Matteo Demonte e Ciaj Rocchi trasformata in spettacolo teatrale in cui le strisce disegnate diventano scene ritmate, sotto la guida di Claudia Scaravonati col coinvolgimento di studenti provetti attori.
Questo e tanto altro è accaduto nella lunga, affollatissima Notte dei Musei del Torriani, un happening divertente e festoso, pieno di musica e di creatività, un’occasione per immaginare il futuro offerto dalle tecnologie, ma senza dimenticare le relazioni. Ad aprire la serata sono stati la preside Roberta Mozzi e l’assessore alla cultura del Comune, Luca Burgazzi.
In apertura della Notte dopo si è voluto ricordare i professori improvvisamente scomparsi, da Fabio Faccini, fra le prime vittime del Covid, agli amatissimi e applauditissimi Giuseppe Fanfoni, Gianpaolo Bedeschi, Riccardo Granelli, assenze pesanti in un anno difficile per il Torriani che come una comunità si è stretto intorno ai sui docenti, venuti a mancare e presenti in video sul tablet mostrato da un braccio meccanico nell’atrio della scuola. Le relazioni e le paure post pandemiche sono state raccontate dallo spettacolo itinerante fra le aule della scuola, a cura di Fabrizio Caraffini di teatro Itinerante, che ha mostrato uno spaccato a tratti commovente del dolore taciuto della generazione Covid.
Musica fino a tarda notte, videogiochi costruiti ad hoc dagli studenti della classe 2ª A informatica, la sfida a cercare quali racconti sono frutto di ChatGpt o della creatività dei ragazzi, i canti del Gruppo di musica popolare del Cambonino, la consegna della borsa di studio alla memoria di Diego Pagliari, la premiazione del concorso Antonio Pratella e per chiudere fino a tarda notte si è esibita la Music Academy. Venerdì sera anche la pioggia sembrava meno insistente e la notte dei musei viva come non mai, nel segno di una scuola che sa essere comunità vera: tanti gli ex alunni, gli ex professori, tanti i cremonesi che non hanno voluto mancare l’appuntamento.
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