L'ANALISI
10 Maggio 2023 - 15:27
CREMA - Il lupus erimatoso sistemico (Les) va a colpire principalmente le donne con un rapporto di 9 a 1. Sicuramente c'è una prevalenza di genere, anche se tutti possono svilupparlo.
In occasione della giornata internazionale dedicata al lupus erimatoso sistemico, che si celebra oggi (mercoledì 10 maggio), la dottoressa Anna De Matthaeis (titolare dell'ambulatorio di Immunoreumatologia dell'Asst di Crema) riprendendo lo slogan della federazione mondiale (World Lupus Federation) chiarisce: “Non esiste un'unica causa scatenante, piuttosto una serie di cofattori. Di certo, i dati inerenti la diffusione fanno presupporre che sia legata ad una componente ormonale o comunque connessa al gene femminile”.
La diagnosi non deve spaventare: “Sono ancora in corso studi per l'elaborazione di terapie sempre più mirate, ma negli anni attraverso la ricerca sono stati fatti passi da gigante”.
Il Les è una patologia cronica su base autoimmune del connettivo, significa che il sistema immunitario, deputato a combattere le infezioni, attacca il nostro organismo.
La patologia può interessare numerosi organi, tra cui la cute, le articolazioni, le sierose (pleura e pericardio), reni, sistema nervoso centrale. “Non tutti gli organi menzionati possono essere interessati, questo dipende dalla gravità della patologia. E' bene chiarirlo: una vita con il lupus non significa necessariamente una vita con una disabilità importante”.
Esistono vari spettri di manifestazione. Il lupus può essere associato anche ad una sindrome da anticorpi anti fosfolipidi. In questi casi, oltre al lupus, si manifesta il rischio di sviluppare trombosi.
I principali sintomi sono di natura cutanea (fotosensibilità, eritema a farfalla, alopecia generale o areata), cui si aggiungono dolori articolari, a volte associati ad artrite, stanchezza, febbricola, alterazioni ematologiche, abbassamento globuli bianchi o piastrine, anemia talvolta emolitica.
A Crema non esiste al momento un ambulatorio dedicato in modo esclusivo a tale patologia, ma la presa in carico e la gestione, laddove necessario condivisa anche con centri di secondo livello, è comunque garantita: “Nell'ambito dell'ambulatorio reumatologico che conduco a Rivolta d'Adda e a Crema – conclude il medico – mi occupo anche di molteplici pazienti affetti da lupus”. Si accede mediante impegnativa per una prima visita reumatologica.
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