L'ANALISI
SAN VITO DI CASALBUTTANO
09 Maggio 2023 - 19:35
CASALBUTTANO - Fede e devozione, ma anche tanto orgoglio per custodire a San Vito, da oltre 300 anni, il ‘santuario di Nostra Signora della Graffignana’. Ecco perché gli abitanti della frazione, quelli di Casalbuttano e non solo loro, fremono di impazienza. Non vedono l’ora che riapra quelle porte chiuse da alcuni mesi da una lunga operazione di restauro. Il cantiere è stato suddiviso in tre lotti: il primo ha riguardato la sistemazione dei rustici e del muro di confine, che regalerà spazi nuovi ai fedeli per ristorarsi dopo la preghiera, ma soprattutto consentirà di riprendere una tradizione che da queste parti è molto sentita: la festa del santuario che ogni anno è in programma la seconda domenica di maggio. E che nel 2023, purtroppo, salterà. Con la seconda tornata, invece, sono state sistemate le facciate della chiesa, l’interno e l’esterno del campanile. Terzo step, la costruzione di un nuovo sagrato e del portico con una nuova pavimentazione e il rifacimento delle volte mancanti. La buona notizia è che siamo quasi in dirittura d’arrivo, quella brutta è che la parrocchia sta raschiando il fondo del barile.
«I lavori continuano alacremente – conferma il parroco don Marco Fodri — e forse in giugno riusciremo a riportare nel suo santuario la statua della Madonna che oggi veneriamo nella chiesa di San Giorgio, perché gli interventi richiedono ancora alcune settimane di lavoro, dopo di che sarà necessario dedicare tempo anche per la pulizia del santuario e degli spazi annessi prima della riapertura». Il restauro, anche se è stato supportato da contributi economici esterni, ha messo a dura prova le casse della parrocchia di San Vito: «L’iniziale intervento sui corpi rustici e il muro di confine – prosegue il sacerdote – lo abbiamo affrontato con fondi propri, ma a causa del forte aumento dei materiali, le finanze si sono assottigliate notevolmente, mentre le risorse per il secondo lotto di lavori sulle facciate della chiesa e l’interno e l’esterno del campanile provengono da un contributo di 104mila euro dell’8xmille della Chiesa Cattolica».
La sovvenzione della Cei, però, non è stata sufficiente e per l’ennesima volta è stato necessario attingere alle povere casse della parrocchia per altri 40mila euro. «Il terzo lotto – continua don Fodri - è stato effettuato grazie ad un contributo di 82mila euro del Pnrr ma la parrocchia dovrà comunque aggiungerne altri 20mila euro e siamo in grave difficoltà». Da qui l’appello: «Ci rivolgiamo ai cittadini e ai fedeli della Madonna Graffignana affinché la devozione a Maria o la passione per la cura dell’arte si concretizzino anche in gesti di generosità che permettano di ultimare i lavori e tornare ad aprire il Santuario».
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