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Bolletta stratosferica, il giudice dà ragione al Comune

Non dovrà pagare così i 115mila euro richiesti nel 2014 da Edison per l’illuminazione pubblica di una sola via senza che venisse mai chiarito l’effettivo consumo

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

06 Maggio 2023 - 19:13

Bolletta stratosferica, il giudice dà ragione al Comune

Il municipio di Monticelli

MONTICELLI - Il Comune non dovrà pagare la ‘bolletta pazza’ arrivata in municipio nel 2014, quando a causa di un anomalo conteggio forfettario erano stati richiesti 115mila euro per presunti costi energetici legati all’illuminazione pubblica di una sola strada del paese: via Alfieri, di circa 200 metri. Dal Tribunale di Piacenza nel 2016 era arrivato anche un decreto ingiuntivo di pagamento, in favore di Banca Farmafactoring quale cessionaria dei crediti di Edison Energia, ma il Comune si era opposto e ne era nata una causa civile alla quale adesso ha messo la parola fine la sentenza del giudice Evelina Iaquinti.

sindaco

Pietro Aimi


All’epoca dei fatti il sindaco era Michele Sfriso e a seguire la questione era stato in particolare il suo vice, Pietro Aimi: «Ricordo che qualche tempo dopo il cambio del gestore per la fornitura di energia elettrica – spiega proprio Aimi – ci era arrivata una bolletta stratosferica, senza che venisse mai chiarito l’effettivo consumo. Confrontata con quelle del passato i conti proprio non tornavano. La presunta cifra dovuta non è mai stata versata e ne è nato un contenzioso particolarmente lungo anche a causa del cambio di giudici, ma nel frattempo negli anni la somma è stata accantonata in via prudenziale. Ad assistere legalmente il Comune è stato l’avvocato Emanuela Ferrari ed ora è arrivata la sentenza che ci ha dato ragione: perché non c’è stato modo di dimostrare che quella richiesta economica corrispondesse ad un consumo energetico effettivo».

Il Comune aveva precisato che «a seguito del cambio di fornitore di energia elettrica i quantitativi di energia fatturati mensilmente in via Alfieri si erano mediamente attestati sui 2,85 Mw – si legge sull’atto della sentenza –, valore corrispondente a circa un decimo dei valori mensili imputati dal precedente fornitore». E che pertanto «tenuto conto dei consumi abnormi registrati nel periodo 2011/2012/2013 e dell’importante riduzione dei medesimi con decorrenza primo gennaio 2013, è stata richiesta l’individuazione del contatore in esame». Era quindi emerso che «la fornitura indicata è del tipo ‘a cottimo’, ovvero senza la presenza del misuratore per uso illuminazione pubblica». Senza prendere in considerazione le richieste di chiarimento legate al conteggio, Edison Energia il 14 ottobre 2014 ha emesso la fattura da circa 115mila euro, nonostante «i consumi medi mensili fatturati nel biennio antecedente per quella via fossero stati pari a 700 euro al mese». Insomma, una differenza considerevole. Da qui la causa legale.

«Le fatture in oggetto sono state immediatamente contestate per iscritto dal Comune di Monticelli ben prima della notifica del decreto ingiuntivo impugnato – sottolinea il giudice nella sentenza appena emessa – sicché non può essere invocato il principio secondo il quale la fattura può rappresentare un elemento di prova, proprio in presenza della immediata contestazione del somministrato».

Il giudice ha dunque accolto l’opposizione del Comune, revocato il decreto ingiuntivo e condannato la controparte al pagamento di spese processuali per circa 13mila euro. Resta da capire se la società farà o meno ricorso in appello.

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