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CORONAVIRUS. IL QUADRO

Covid: cinque ricoverati in terapia intensiva in Lombardia

I decessi sono 28 negli ultimi sette giorni. La pandemia rallenta in tutto il mondo

La Provincia Redazione

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28 Aprile 2023 - 18:02

Covid: cinque ricoverati in terapia intensiva in Lombardia

Il ministro Schillaci

CREMONA - In linea con quanto stabilito e reso noto dal ministero della Salute anche la Regione comunica i dati relativi alla situazione Covid in Lombardia alla data del 27 aprile 2023.

Sono 5 le persone ricoverate in terapia intensiva per il Covid (una in meno rispetto alla scorsa settimana) e 192 negli altri reparti per la cura del Coronavirus (-39 relativamente a venerdì scorso). Dall’inizio della pandemia i decessi registrati sono 45.865 (di cui 28 negli ultimi sette giorni). Lo rende noto la Regione Lombardia. 

I DATI

Ricoverati in terapia intensiva: 5;

Ricoverati con sintomi (non in terapia intensiva): 192;

Dall'inizio della pandemia:

- Decessi: 45.865;

- Dimessi guariti: 4.102.173;

- Tamponi totali: 45.539.459;

- Casi totali positivi: 4.151.381.

 

Di seguito l'incremento dei casi positivi per provincia giovedì 27 e mercoledì 26:

Milano: 306 di cui 139 a Milano città;

Bergamo: 68;

Brescia: 115;

Como: 60;

Cremona: 35;

Lecco: 46;

Lodi: 23;

Mantova: 42;

Monza e Brianza: 106;

Pavia: 36;

Sondrio: 11;

Varese: 83

 IL MINISTRO

«Grazie a tutti i professionisti sanitari e socio-sanitari, grazie alla ricerca e ai vaccini ci stiamo lasciando la pandemia alle spalle. Il trend dei dati continua a essere rassicurante, soprattutto per quanto riguarda la pressione sugli ospedali. Ci avviamo verso l’estate e guardiamo al prossimo autunno con ottimismo, fiduciosi che l’Oms a breve dichiari la fine della pandemia». Lo ha affermato il ministro della Salute, Orazio Schillaci. 

NESSUN ALLARME

La pandemia da Covid-19 continua a rallentare in tutto il mondo. Fanno eccezione il Mediterraneo Orientale e, soprattutto, il Sud-Est asiatico, dove l’aumento dei casi è trainato dalla variante XBB.1.16 (Arturo). La crescita di questa variante sembra però rallentare; inoltre non sembra più pericolosa delle altri ceppi del virus SarsCoV2 in circolazione. Sono i trend identificati dall’ultimo rapporto sulla pandemia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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